Certo qualche dubbio viene scorrendo la rassegna stampa di Cdp: possibile che si dia sempre il massimo risalto agli articoli del ridicolo “scandalo” grazie al quale -sulla base di lettere anonime- si vuole linciare l’AD di ACEA, Fabrizio Palermo? E come si spiega la collocazione in fondo alla medesima rassegna dei pezzi che dovrebbero piuttosto far pensare a chi possa esserci dietro la campagna contro il predecessore di Dario Scannapieco in via Goito?
Curiose scelte, curiose davvero. Perché, come diceva Andreotti, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca”…
Palermo sarà pure un po’ caratteriale (quanti sono i manager esenti da questa caratteristica?), ma è anche quello che sta finalmente sbloccando il piano del termovalorizzatore di Roma, oltre ad aver rimesso in moto la farraginosa macchina della multiutility capitolina. Tra l’altro, indicendo gare milionarie che potrebbero andare a far saltare consolidate rendite di posizione.
E che invece, adesso, si trova impelagato in una campagna diffamatoria sulla base dellle lamentele -rigorosamente anonime- di alcune hostess che lo accusano di comportamenti “maschilisti e vessatori” (peraltro ammettendo che si tratterebbe di censure indirette, cioè tramite assistenti dell’AD).
Niente, in Cdp, evidentemente, non basta. L’ex-AD deve essere ridicolizzato anche da parte della sua vecchia azienda. Possibile che Dario Scannapieco e il suo responsabile della Comunicazione, Marco Santarelli, accettino e avallino senza fiatare questo comportamento? O, sempre per caso, ne sono addirittura soddisfatti?
Perché allora poi non se la prendano con nessuno quando sui media compaiono gli interrogativi sulla fulminante carriera dell’ex-fisioterapista Fabio Barchiesi (oggi addirittura uno dei top manager di Cdp); e loro fanno finta di non accorgersi delle campagne di glorificazione messe in piedi sul web dal loro straripante collaboratore…