Il Co.Ce.R. incontra il premier Conte: tiene banco l’operazione “Strade Sicure”

Lo scorso 24 maggio si è tenuto l’incontro tra il Co.Ce.R Esercito e il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte alla presenza del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Enzo Vecciarelli.

L’incontro è ruotato essenzialmente intorno a quattro temi molto importanti che riguardano il rinnovo contrattuale, nello specifico: il correttivo al riordino delle carriere, la previdenza, la stagione contrattuale 2019/2021 e, soprattutto, l’operazione “Strade Sicure”.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha accolto di buon grado le richieste, grazie all’intervento esaustivo del Gen. B. Giancarlo Trotta, Presidente Co.Ce.R. Interforze il quale ha evidenziato ciò che concerne il “riordino delle carriere” chiedendo di incrementare lo stanziamento che «consenta di soddisfare le esigenze» mediante «l’eliminazione delle sperequazioni economiche e di progressione di carriera sia all’interno che nel passaggio tra i ruoli»; «redazione di norme che stimolino la motivazione tra il personale ed evitino stagnazioni nei gradi»; «attuazione del nuovo modello funzionale valorizzando i concetti di dirigente, direttivo e “qualifica speciale”»; «eliminazione delle penalizzazioni a carico del personale soggetto ai regimi previdenziali “misto” o “contributivo”».

La stagione contrattuale 2019/2021, ha affermato il Generale Trotta, necessita di un tavolo immediato di concertazione presso il Ministero della Pubblica Amministrazione per «reperire ulteriori risorse, nonché individuare, studiare e modificare alcuni istituti normativi fermi da oltre dieci anni e introdurre nuove norme che tengano conto del mutato scenario della Difesa e della Sicurezza del Paese e delle riorganizzazioni in corso a seguito delle leggi n. 244/2012 e 124/2015, di forte impatto per tutto il Comparto».

Un tavolo di concertazione anche per la previdenza con chiarimenti di azione sul “sistema misto retributivo–contributivo” per coloro i quali «non avendo compiuto 18 anni di servizio nell’anno di entrata in vigore della “riforma Dini” del 1995 rientrano nel suddetto sistema pensionistico; per i militari che tra 15 anni matureranno il diritto alla pensione nel sistema esclusivamente contributivo e il personale speciale avrà diritto a pensioni misere che porteranno i colleghi alle soglie della povertà ricevendo circa il 60% dell’ultimo stipendio ricevuto in servizio».

Si sono susseguiti svariati interventi delle Sezioni del Co.Ce.R., ma la relazione del Presidente del Co.Ce.R. Esercito Gen. B. Francesco Maria Ceravolo si è imperniata sullo stato di elevatissimo disagio nel quale opera il personale dell’Esercito per la sicurezza del nostro Paese. Il Gen. si è soffermato sulla questione “Strade Sicure”.

A margine del meeting, mediante una nota stampa, il Co.Ce.R. Esercito ha ringraziato il Premier per la disponibilità, plaudendo l’intervento del Co.Ce.R. Interforze ed ha sottolineato l’auspicabile risoluzione in merito «all’impiego del personale nell’Operazione Strade Sicure che ad oggi vede impegnati circa 7000 militari dell’Esercito Italiano per ogni turno semestrale e quindi 14.000 militari all’anno».

Un’operazione nata nel lontano 2008 e che in tempi di instabilità internazionale e del pericolo terrorismo sempre in agguato rappresenta un presidio di sicurezza e protezione mediante un intervento capillare su tutto il territorio. È necessario quindi «un adeguato periodo di addestramento del personale prima di essere impiegato, di circa un mese, in quanto i compiti da svolgere non sono strettamente legati alle funzioni dei militari, e successivamente le unità operative vengono impiegate per un mandato di circa sei mesi, in località del territorio nazionale che nella maggior parte dei casi sono lontane dalla sede di effettivo impiego, spesso diverse centinaia di chilometri».

Molto spesso l’unità operativa e il Reggimento di riferimento si trovano a chilometri di distanza dalle sedi di riferimento e i militari sono costretti ad alloggiare in «caserme che non sempre riescono ad accogliere in maniera adeguata i militari», con relativo standard qualitativo precario e ai limiti della decenza. A questo si aggiunge «la difficoltà nell’espletamento dei vari turni di lavoro che il personale è chiamato a svolgere su ogni sito, attesa la necessita di lunghi tempi di percorrenza dalle Caserme dove sono alloggiati i militari» con relativo prolungamento dell’orario di lavoro quantificato.

Per la buona riuscita dell’operazione “Strade Sicure” occorre quindi «poter disporre di adeguati fondi di bilancio per riuscire a pagare le ore di lavoro straordinario eccedenti le 14,5 ore mensili, pagabili a mente di quanto stabilito per legge con apposito decreto, prevedendo di incrementare tale limite pro capite di ulteriori 40 ore al mese, che nell’anno solare significherebbero ulteriori 55 milioni di euro da investire per la sicurezza del Paese. Inoltre è necessario uno stanziamento straordinario, spendibile in tempi brevi e con procedura di urgenza, per portare a standard abitativi adeguati gli alloggi destinati al personale di Strade Sicure» con «equi ordinazione tra personale delle Forze Armate e Forze di Polizia» ad orientamento militare entrambi impegnati nella missione.

Nel corso dell’incontro, il clima si è acceso per un secondo quando una frangia del Co.Ce.R. Carabinieri ha storto il naso tirando fuori questioni secondarie che non rappresentano la priorità, o quanto meno non la rappresentavano all’interno dell’argomento volto alla risoluzione e non all’ingarbugliamento della missione “Strade Sicure”.

Fatto sta che il 29 maggio è prevista una convocazione in Commissione Difesa riunita che come argomento ha proprio all’ordine del giorno l’operazione “Strade Sicure”. Parrebbe che la convocazione che vede come partecipanti il Co. Ce. R. Interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza) voglia essere inquinata dalle intenzioni poco lusinghiere di alcuni esponenti del Co.Ce.R., i quali avrebbero in seno di insorgere alla richiesta del Comparto Difesa di accelerare sulla missione “Strade Sicure”.

Ci si augura che gli Onorevoli presenti, uditori delle relazioni che verranno intavolate dai membri del Co.Ce.R., sappiano fustigare verbalmente chi dovesse avanzare contestazioni utilizzando argomentazioni argillose e prive di sostanza argomentativa.

Commenti

  1. Ci vuole una piattaforma fatta dai nostri rappresentanti militari che ci permette di partecipare A NOI militari interessati ai fatti, per avere maggiore soluzioni condivise sui problemi indicati.

    • Sarebbe anche ora dopo tutte le imposizioni subite dai nostri vertici ufficiali militari senza aver mai consultati gli interessati ai fatti con proposte su soluzioni condivise tipo quella la direttiva della Sanita’ del passato .Il vero cambiamento si fa rispetto il passato ascoltando le parti interessati con questa nuova direttiva della sanita che è sotto lavori in corsa ottenendo direttive migliori e non peggiori.

      • I nostri ufficiali sono quelli che fanno imposizioni con i subalterni e non supportano imposizioni da parte dei politici. Massima autonomia per fare la carriera a 360 gradi senza dare conto neanche ai ministri . Luigi batti un colpo se ci sei?

        • Tutte queste direttive vecchie meritano di essere RIVISTI e RIFATTI a 360 gradi dalla sanita al trasferimento che attualmente viaggiano a senso unico senza aver mai CONSULTATE LE PARTI INTERESSATI!

  2. Gli ufficiali sono come i bambini quando sono da soli si può ragionare invece quando sono in gruppo fanno casini e in più c è da preoccuparsi quando sono troppo silenziosi chissà cosa stanno architetanno?

  3. La soluzione a mia veduta è che si debbano interfacciare tutti i vertici di tutte le forze armate e di polizia avere 1 sala operativa che diriga tutti sul territorio
    E per le forze armate fare corsi nelle scuole di polizia per fare in modo che tutti operino con un solo criterio

  4. Caro On Di Maio ti lamenti che non c è stata condivisione con la lega in merito la lettera della Unione europea da noi militari da un secolo che gli ufficiali non condividono la nostra partecipazione come interessati ai fatti loro la suonano e la cantano la canzone .?

  5. La schiena dorsale di un paese e il popolo e il popolo italiano e molto saggio , hanno capito che il mix movimento 5 stelle e Lega e il giusto mix come il caffe’ amaro che necessita del zucchero e tanto vero che i militanti entrambe delle forze politiche vogliono che il governo continua e non ci sono polemiche giornalieri dalle opposizioni che tengono e neanche titoli provocatori dai giornali e tv che possono mettere questa maggioranza in crisi . Tutti italiani sanno che non c è crisi di questo governo e in poco tempo hanno seminato tanto è il futuro promette anche bene per raccogliere questi frutti.Sara’ meglio in avanti più incontri in stanze chiuse e alla fine dopo le soluzione condivise si danno le notizie buone agli italiani ?

  6. Il teatro politico dell’opposizione e sempre lo stesso trovi giornali di parte che scrivono fake news o meglio cazzate sui giornali ,poi come tutti sappiamo che la Rai e di sinistra e Mediaset di destra telegiornali e talkshow pieno di fake news o meglio stronzate . Tutto questo bordello per guffare che cade il governo e per vedere altri 25 anni le stesse facce della sinistra e destra in modo alternato come il passato dove è la novità ? Anche le polemiche dei giornali e tv e sempre la stessa non è meglio cambiare strategia ? La novità è che una sana opposizione partecipa alla politica non con polemiche denigrative a spese del popolo con il vero motivo di un arrapamento al potere a spese e perdita di tempo nei confronti dei cittadini. Invece si partecipa con PROPOSTE O SUGERIMENTi Conviene di cambiare strategia perché i cittadini hanno le balle piene altrimenti il consenso della sinistra va al movimento 5 stelle e quella della destra alla lega .

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