Fascismo: vituperato in Italia, a Cambridge è “patrimonio” da studiare

Mentre nel nostro Paese si fa gara a chi dà del “fascista” all’altro, a mo’ di insulto (nella maggior parte dei casi ignorandone beatamente la storia) nel Regno Unito il “progetto Predappio” diventa materia di studio all’università. E non un’università qualunque, ma addirittura quella di Cambridge.

Heritage in the making: gestire la cultura materiale di Fascismo e Nazismo”: è questo il titolo del workshop che il prossimo lunedì si terrà al dipartimento di Archeologia dell’università oltremanica.

Nato dal progetto di dottorato di Flaminia Bartolini, specializzata in “Patrimonio della dittatura” al Cambridge Heritage Research Centre, il workshop riunirà un gruppo di esperti provenienti da Germania e Italia per fare il punto sul patrimonio del Fascismo e del Nazional Socialismo, dal secondo conflitto mondiale ai nostri giorni.

L’obiettivo è esaminare da vicino i regimi dittatoriali, le condizioni in cui sono stati assimilati e come si sono evoluti.

Dall’Italia, parteciperanno Patrick Leech per il Progetto Atrium, Andrea Di Michele per il caso di Bolzano, Marcello Flores per il “Progetto Predappio”, Davide Brugnatti e Giuseppe Muroni per Tresigallo, Mareno Settimo per Torviscosa, Francesca Schintu per la Fondazione Fossoli. Per quanto riguarda il Nazismo, invece, saranno presenti Gilly Carr per le Channel Islands, Alexander Smidth per Norimberga, Felix Hafner per Braunau am Inn, Dagmar Zadrazilova per Berlino.

I risultati del workshop verranno poi pubblicati all’interno delle Conversations del McDonald Institute, presso l’Università di Cambridge.

Commenti

  1. Caro Mario Basso, ma perché fingere di fare il giornalista quando puoi più onestamente dichiararti apologo del fascismo? già come presenti la notizia si capisce che sei un agiografo e apologo. Nel tuo titolo sembra che per Cambridge il fascismo in quanto tale sia un “patrimonio”, mentre il workshop parla proprio del contrario: si chiede come gestire il patrimonio materiale lasciato in eredità dal fascismo e dal nazismo. Quindi la domanda è: “che facciamo di quanto ha creato di materiale (edifici, monumenti) il fascismo? proprio perché il fascismo è stato un male è opportuno cancellarne ogni segno esistente o possiamo gestire il suo lascito senza cancellarlo?”.
    Possibile che nel 2018 dobbiamo ancora tollerare gente che difende un regime violento e illiberale?
    Mah….

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