Leonardo, accordo fatto tra Pontecorvo, Cingolani e Mariani: l’azienda riparte

La mediazione di Palazzo Chigi ha avuto effetto per risolvere il “nodo” della governance di Leonardo. Dalla Presidenza del Consiglio, trapela infatti che l’ambasciatore Stefano Pontecorvo e l’ex-ministro Roberto Cingolani, rispettivamente indicati dal MEF come presidente e AD di Leonardo, hanno raggiunto il pieno accordo con il DG “in pectore” Lorenzo Mariani per la futura governance dell’ex-Finmeccanica.
Un’intesa, definita “stabile, duratura e innovati va” con la piena soddisfazione di tutte e tre le parti, che ora consentirà a Leonardo un rilancio immediato sugli scenari internazionali.
Riserbo assoluto sulla ripartizione di compiti e deleghe, in attesa dell’assemblea del 9 maggio, ma in un clima di assoluta concordia.
Vengono così spazzate via una volta per tutte le turbative degli ultimi giorni a colpi di “esclusive” farlocche da parte di media compiacenti, alimentate da ben individuati manager interni che vedevano nell’arrivo di Lorenzo Mariani il “castigamatti” che avrebbe rimesso tutti in riga, chiedendo -e a questo punto ottenendo- una profonda riorganizzazione aziendale.
E difatti, da oggi, sono in diversi -quasi tutti manager “fedelissimi” di Profumo- che si preparano a traslocare altrove o a ritirarsi ai giardinetti.
Perché, a quanto pare, l’accordo si estenderebbe anche al nuovo organigramma.
D’altra parte, Cingolani aveva capito subito che sarebbe stato meglio per lui non inimicarsi in partenza il ministro della Difesa, Guido Crosetto. E questo, a Palazzo Chigi, glielo devono aver fatto capire con chiarezza.

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