Abbiamo colpito nel segno: già per questa sera è convocata una riunione sull’argomento Sassate.
Si, il nutrito gruppo italiano che risponde ai francesi ed alla loro volontà di ridurci a colonia di camerieri e baristi, è stato molto infastidito dall’articolo di Sassate che ha acceso una luce sulle loro manovre. Finora stavano agendo indisturbati su dossier ben più grandi e strategici e non pensavano che toccando la Difesa scattassero reazioni più forti. Sarà che in questo settore ci sono meno persone in vendita che non nella Finanza. Si, perché mentre nessuno ha fatto neppure finta di accorgersi che su decisione francese è stato tolto il CEO di MPS, Guido Bastianini, che aveva la colpa di aver riportato in ordine i conti (facendo capire che la banca poteva essere salvata e non doveva essere regalata), su Fincantieri qualcuno ha iniziato ad interrogarsi. Perché c’è un limite all’assurdità che i militari non accettano ed i banchieri invece fanno finta di non vedere. Infatti, sempre su MPS nessuno ha alzato il ditino per chiedere a Rivera/Giavazzi/Funiciello, come mai avessero scelto Luigi Lovaglio. Che meriti aveva? Beh, per l’Italia nessuno, perché aveva fatto di tutto per cedere il Credito Valtellinese (CreVal) a Credit Agricole, ai francesi, ma si era guadagnato la loro fiducia e stima. Quindi, chi meglio di lui per passare tutto il buono di MPS alle banche francesi, dopo aver fatto pagare il cattivo agli italiani, scaricando la bad company al MEF? Nessuno. Ma per costruire questi percorsi occorre un ampio consenso ed un strategia complessa.
Occorre avere complici al Tesoro, nella Finanza, nell’Economia, in Bankitalia, ma soprattutto a Palazzo Chigi. E naturalmente nella politica: vi siete mai chiesti perché sia stata nominata nel cda di Credit Agricole una ex parlamentare italiana, Alessia Mosca, da sempre persona vicina ad Enrico Letta e, come lui, insegnante all’università parigina SciencesPo?. Anche perché l’operazione comprende pure BPM. Con il doppio obiettivo di aumentare la forza della finanza francese in italia e di indebolire il secondo possibile polo bancario italiano. Poi si passerà ad altro. Tanto gli italiani o non se ne accorgono o si vendono.
Come hanno fatto tacendo per anni sulla sistematica distruzione che ha fatto Mustier ad Unicredito. Silenzio anche quando ha ceduto ai francesi Pioneer Investments, nata a Boston, oltre 90 di storia, 2 mila dipendenti in 28 Paesi del mondo, controllata da UniCredit per circa 15 anni, con un patrimonio gestito pari a circa 225,8 miliardi di euro. L’ha ceduta in una notte. Ad Amundi, società di diritto francese nata non più di 6 anni prima (joint venture tra Société Générale e Crédit Agricole). Che con questa operazione è diventata terzo leader mondiale dell’asset management dopo Allianz e Axa (francese). D’altro canto ci sono i francesi in Generali, in Mediobanca, in Telecom, ovunque!
Siamo circondati. Mancava la Difesa, che ha resistito finora. E mancava soprattutto Fincantieri, che aveva ostinatamente mantenuto la leadership europea nonostante tutto quello che la Francia aveva provato a mettere in piedi per farle male. Ricordate i cantieri francesi di proprietà coreana che Fincantieri aveva comprato all’asta fallimentare? Non vi siete mai chiesti perché ai francesi andassero bene i coreani ma il simpatico Macron in persona mise il veto su Fincantieri? E vi ricordate il silenzio in Italia?
Ecco la guerra Inizia allora, allora decidono che Bono va ucciso e sostituito con un uomo loro. Ma serviva creare le condizioni politiche giuste perché il boccone era grande. Alcuni passaggi hanno dato loro aiuti insperati, come le dimissioni di Zingaretti e la scelta di uno che faceva il professore in Francia. Poi il consolidamento di Gentiloni attraverso Funiciello. Sta di fatto che oggi sono riusciti a fare quello che volevano da tempo: infettare Fincantieri. Occorreva solo cercare qualcuno dal curriculum solido, amico, e mandarlo a massacrare. Nel silenzio totale dei sindacati e della politica ecco pronto Pierroberto Folgiero, uomo vicino ai francesi, arrogante, presuntuoso, determinato come un killer a distruggere tutto. Ed ha già iniziato dicendo che vuole cambiare l’intero management (pensando di poter gestire un settore che non conosce con persone che non lo conoscono) per non avere nessuno che gli faccia ombra. E vuole anche la carica di DG: ma certo, come no, altri ordini?
Riassumendo: una persona che non sa nulla della società che dovrà guidare e del settore in cui quella società opera nel mondo, pensa di guidarla facendo piazza pulita di tutti i dirigenti che conoscono entrambi. Sarebbe già un dramma in una società che operasse in settori normali, ma per una società che opera in un settore taylor made, è un suicidio annunciato. È forse il vero ed unico obiettivo della nomina voluta da Funiciello & c quello di eliminare il maggior concorrente dei francesi? Vedremo. Intanto non leggerete queste notizie da altre parti. Sapete perché? Anche su questo tema dovreste iniziare a riflettere: Repubblica e Stampa (anche Il Secolo XIX, diverse testate locali, HuffPost Italia, Radio Deejay, Radio Capital, Radio m2o, Deejay TV, la A. Manzoni & C e tanto altro) di chi sono?
Di un “francese”di complemento come John Elkann, che ai francesi ha venduto la Fiat. Già. Sempre francesi, anche lì.
Come avete capito la preoccupazione di Sassate per il lavoro di migliaia di persone è grande così come lo è la tristezza di vedere tanti italiani pronti a giocare per la squadra avversaria.
Pensate che potremmo essere arrivati al punto di dover sperare in Claudio Graziano Badoglio, di cui per altri temi abbiamo detto sempre il peggio possibile. Perché, almeno del suo amore e rispetto per l’Italia, siamo certi. Fino a prova contraria.
La leggo sempre con attenzione: purtroppo la lista dei filo francesi e lunga e variegata ed fanno fuori tutti quelli che si oppongono.
I francesi soprattutto hanno capito per primi che bisogna “pagare” il singolo e non l’Italia!
Cordialmente e grazie.
Alfredo Mandolfo