Aero Club d’Italia, i presidenti locali: “Miniscalco è l’unico che può salvarci”

Sono centinaia le telefonate e le mail che ci segnalano “incongruenze” e “comportamenti incomprensibili” della gestione Leoni che, vale la pena di ricordarlo, dal 2002 al 2018 è stato ininterrottamente a capo di Aero Club d’Italia e non può addossare  ad altri le responsabilità di indirizzo e funzionamento della federazione degli sport dell’aria.

Dopo le elezioni del giugno 2017 Leoni è rimasto al suo posto, prendendo provvedimenti e firmando disposizioni, fino al gennaio 2018. Quando finalmente il governo, che non aveva avuto il coraggio di nominarlo, ha trovato un commissario straordinario, Matera. Anzi, qualcuno afferma che, anche la dopo la nomina di Matera, Leoni entrava e usciva da Aero Club d’Italia.

Tra i tanti fatti, provati e concreti, che ci vengono illustrati ne abbiamo scelti due emblematici che riguardano l’abusivismo didattico diffuso da nord a sud e che pervade, dopo 18 anni di disattenzione e clientelismi, l’intero settore VDS, dal volo libero a quello a motore. Riportiamo quanto ci viene segnalato perché a molti presidenti e direttori di scuole VDS Miniscalco appare oggi come l’unica via d’uscita per il settore e per questo riteniamo corretto fargli arrivare anche le “voci apparentemente dissidenti”.

I fatti. Tra il 2016 e il 2017 nel centro Italia viene aperta una scuola VDS. La scuola comincia a operare con diversi allievi a cui viene spiegato che faranno esami presso un’altra scuola.

Uno degli allievi che di mestiere fa l’avvocato decide di capire il perché di questa procedura inusuale e scopre che l’associazione, titolare della scuola, non ha ricevuto alcuna autorizzazione da Aero Club Italia per la didattica.

L’allievo pilota ne parla con la Guardia di Finanza che fa i suoi accertamenti e li porta al direttore gen. Cacciatore. La pubblicità della scuola su internet scompare, ma risulta che ancora su quel campo si faccia attività didattica. Come? Non lo sappiamo.

I protagonisti, dal direttore della scuola agli istruttori di volo o sedicenti tali senza titoli, non subiscono alcun accertamento, né sospensione di attestati di volo o altro.

Per non turbare il clima elettorale, fedeli alla regola “non ne parliamo a nessuno, beviamo un caffè insieme e si risolve”, gli accoliti di Leoni mettono tutto a tacere. Ancora oggi il direttore di quella scuola esercita quale istruttore di Aero Club d’Italia. 

Come lo fa? Come sempre, mettendo il suo nome e lasciando che altri, non qualificati, facciano l’attività. Chi controlla ? AeCI dovrebbe, ma in effetti non lo fa nessuno. Peccato che comportamenti come questi, diffusi in tutt’Italia, danneggino in maniera irreparabile le scuole serie che preparano al meglio i piloti VDS.

Le danneggiano finanziariamente perché gli abusivi pagano 100 euro, invece che 2000 euro ad AeCI. Le danneggiano per la concorrenza, perché il costo nelle scuole abusive è ridotto. Le danneggiano perché le scuole abusive, grazie a una “rete di relazioni”, assicurano gli allievi di passare certamente l’esame! Poi danneggiano tutto il settore perché il personale non è qualificato.

Il presidente Leoni, a quel tempo al pieno del suo fulgore, ricco di 16 anni di esperienza, con una vasta rete di conoscenze, può dire di non sapere niente di queste storie?

Possibile che il gen. Cacciatore, che Leoni ha elogiato quale direttore generale operativo ed efficiente, non gli abbia detto assolutamente nulla?

La seconda storia è, se vogliamo, più grave della prima.

Uno dei tanti personaggi, che ancora oggi circolano all’interno di AeCI in maniera impropria, da anni condiziona tutto il settore del Volo Libero.

Non lo fa per convinzioni etiche o per sport, lo fa per interesse personale perché la scuola VDS che possiede è la sua fonte prima di sussistenza.

È un gioco che fanno in molti. Si fonda un’associazione sportiva dilettantistica, la si aggrega ad AeCI, si forma una scuola volo con tutti i vantaggi delle associazioni, dagli sgravi fiscali alla  contabilità semplificata. Fin qui niente di straordinario.

Ma se uno è nella manica del presidente Leoni e, per usare le sue parole“alle elezioni gli porto più di 50 voti!”,, la tentazione è grossa di spingere verso decisioni che lo favoriscano.

Così capita che una scuola di Volo ha un incidente in addestramento. Nessuno si fa male e non ci sono danni. Il direttore coscienziosamente lo segnala ad Aero Club d’Italia. Gli esperti sanno che è una regola inderogabile che l’Agenzia Nazionale della Sicurezza Volo da a tutti i piloti: “gli incidenti di volo e gli inconvenienti gravi vanno sempre riportati”.

Lo scopo è quello di diffondere le informazioni per evitare nuovi incidenti.

Il direttore della scuola si aspetta quindi che Aero Club d’Italia divulghi l’evento segnalato ad uso delle altre scuole.

Invece i soliti “personaggi invisibili” convincono Aero Club d’Italia ad istituire una commissione di disciplina e a sanzionare, con sei mesi di sospensione, chi aveva fatto la segnalazione incidente. Anche qui il presidente Leoni non può dire di non sapere perché la sanzione viene decisa nell’ambito del consiglio federale che egli personalmente dirige.

Ma non è tutto. Viene fuori che la commissione che ha chiesto al consiglio federale di punire il malcapitato, violando ogni regola di sicurezza del volo, era composta da un presidente che non sa niente di volo libero e da due membri tecnici che hanno scuole a pochi chilometri di distanza da quella sotto inchiesta.

Non è venuto in mente a nessuno in AeCI che ci potesse essere un minimo di conflitto di interessi? Ci sono anche prove che il solito “soggetto invisibile” abbia partecipato ai lavori senza comparire nei verbali e nei documenti.

Tutto regolare presidente Leoni? Non è lo stesso individuo che prima delle elezioni ha fatto una campagna sfegatata in suo favore? Non è lo stesso che ancora gira per AeCI millantando di rappresentare centinaia di piloti?

Adesso c’è la magistratura che indaga su tutta la vicenda.

Chissà se tra prescrizioni e richieste di archiviazione qualche parte della verità verrà fuori? Di certo qualcosa che non giova alla reputazione della federazione.

Sul tema abusivismo abbiamo ricevuto molte lettere che confermano le nostre affermazioni evidenziando che:

”…Istruttori nascondono, sotto forma di Associazione Sportiva, attività imprenditoriali in cui svolgono la loro principale attività lavorativa , affiancandovi partecipazioni in società di commercializzazione di attrezzatura sportiva. Tali soggetti imprenditoriali, risultando in veste di Associazione Sportiva, si sono “accreditati”come competenti in materia di volo fino a ricevere incarichi nelle varie commissioni di AeCI; gli  stessi hanno promosso e partecipato alla stesura dell’impianto sanzionatorio del Regolamento Tecnico Operativo, (ritenuto illegittimo e abrogato dal Consiglio di Stato). Alcuni di loro hanno partecipato a commissioni per i provvedimenti disciplinari e/o sanzionatori, pur risultando in evidente conflitto d’interesse. AeCI nel nominarli ha quindi disatteso l’obbligo di verifica che costoro partecipassero ad atti in cui potevano avere un qualche tornaconto. Grazie al potere loro attribuito da AeCI, tali istruttori hanno promosso e sancito la sospensione di altri istruttori concorrenti e la chiusura di altrettante scuole di volo.

Hanno utilizzato questo (illegittimo?) potere sanzionatorio violando il principio di imparzialità attraverso procedimenti ambigui, ingiusti e colmi di vizi procedurali. In alcuni casi, conditi da subdoli atteggiamenti intimidatori.”. Non lo diciamo noi di Sassate che non siamo esperti lo dicono istruttori con esperienza pluridecennale.

“Non si tratta – specifica testualmente la lettera –  di un caso isolato, ma di un malvezzo diffuso anche se rarissime sono state le denunce da parte dei soggetti interessati. Ciò sia per timore di ritorsioni tali da ostacolare attività essenziali, didattiche e non solo, sia in considerazione delle lungaggini e oneri dei procedimenti giudiziari. Si è di fatto instaurato un sistema fondato sul clima di oppressione degli operatori del settore.”

“… a fronte di questo, sono mancate le necessarie funzioni di vigilanza e controllo da parte degli organi di vertice dell’ente. Quello che speriamo oggi è che possa iniziare un completo rinnovamento dell’AeCI”. 

Sembra che la lettera che vi abbiamo citato sia stata visionata da Matera e dal generale D’Accolti. Matera avrebbe promesso di valutare se AeCI avrebbe potuto costituirsi in giudizio. Risultato: niente! Non ci sembra ci sia bisogno di commentare.

Nel frattempo vanno avanti a Camera e Senato (coordinare i lavori?) le audizioni sul futuro dell’aviazione da turismo e VDS nel nostro paese.

Non siamo giornalisti specializzati, ma ci aiutano le audizioni di colleghi del settore, figure storiche che seguono lo sviluppo del VDS dagli anni ’80.

Fabrizio Bovi, che ha lavorato al mensile Volare, Rodolfo Biancorosso, pioniere del VDS e direttore ed editore di di VFR Aviation e Guido Medici editore di Avioportolano. Le loro sono dichiarazioni emblematiche che confermano quelle che qualcuno chiama “voci di corridoio” e puntano tutte sulla inefficienza e inoperatività dell’Aero Club d’Italia.

Biancorosso ha sottolineato come molte difficoltà del settore e la mancanza di giovani dipendano dalla “carenza di comunicazione” che ha afflitto Aeroclub negli ultimi 15 anni.

Medici va oltre, sottolineando lo stato di potenziale illegalità di molti ultraleggeri europei che vengono nel nostro paese a causa della mancata stipula di accordi di reciprocità da parte di AeCI.
Ma allora non siamo solo noi a vedere le carenze nella gestione Leoni?

In sintesi è emerso, anche secondo il parere autorevole del dott. Quaranta direttore di ENAC, che la soluzione migliore sarebbe lasciare che AeCI continui ad occuparsi del VDS, lo ha confermato anche Paolo Pascale presidente e CEO di Tecnam che, ha detto, deve gran parte della sua crescita all’avvento del VDS in Italia. Oggi Tecnam esporta in tutto il mondo oltre il 95% della sua produzione.

Per paradosso, a parere di tutti gli auditi, l’unico ostacolo è AeCI stesso, ovvero la situazione in cui stato ridotto, privo di capacità tecniche e di autorevolezza. Ancora una volta non è un parere di chi scrive ma di molti esperti, tra cui il direttore di ENAC che ha detto che anche AeCI avrebbe bisogno di personale tecnico…

“L’unica speranza,” ci hanno detto presidenti di Aeroclub e direttori di scuole VDS, “è il gen. Miniscalco e le sue capacità organizzative e gestionali. Speriamo che lo lascino lavorare!!”.

Siccome però tutto il resto del settore è rimasto lo stesso, è importante che il nuovo direttore riceva informazioni sugli ambiti più urgenti da sanare e Sassate vuole contribuire, pur con tutti i propri limiti, a fornire queste informazioni.

Intanto s’affaccia all’orizzonte, per il prossimo fine settimana, l’assemblea generale AeCI a cui devono partecipare tutti i presidenti votanti.

All’ordine del giorno, tra l’altro, l’approvazione di una serie di bilanci AeCI.

Che faranno i presidenti?

Commenti

  1. È da sempre esistito l’abusivismo ns occupò a suo tempo anche Landi.
    La colpa è di quelle scuole regolari che accettano di far fare agli allievi clandestini gli esami

  2. Sig. Bagella, le responsabilità sono anche di chi dovrebbe controllare, è a conoscenza degli illeciti e non ha fatto nulla, ma se ne rimane seduto nelle poltrone di Roma. Ci sono anche altre irregolarità.
    Alcuni allievi piloti mi hanno riferito che la Scuola di Volo VDS li ha portati all’esame per il conseguimento della qualifica di pilota VDS senza aver effettuato la prevista missione da solo pilota. Quindi il Direttore di quella Scuola di Volo ha falsificato la documentazione di esame. Per ora mi fermo qui.

  3. Qualche anno fa denunciai ad un Direttore Generale di AeCI le irregolarità avvenute presso una Scuola di Volo VDS. Riferii che allievi piloti venivano portati all’esame senza un’adeguata preparazione e senza aver effettuato la lezione da solo pilota. Ovviamente questi allievi venivano promossi. In pratica c’è stato un tacito accordo tra il Direttore della Scuola e l’esaminatore, in cui il Direttore della Scuola prometteva l’esaminatore che non avrebbe mandato in volo i suddetti allievi fino a quando non sarebbero stati pronti. La risposta del Direttore Generale fu:”conosciamo queste irregolarità e conosciamo le Scuole di Volo”. Quindi non si trattava di una sola Scuola. In questo caso hanno responsabilità il Direttore Generale, il Direttore della Scuola e l’esaminatore.

  4. Sarebbe il caso di cominciare a fare i nomi. Delle scuole abusive, degli abusi normativi.
    L’unico modo per rimuovere il favoreggiamento e l’omertà.

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