C’era un fantasma, ne’ silenzioso, ne’ discreto, che da alcuni mesi si aggirava inutilmente per i corridoi di Palazzo Chigi:
Fabio Corsico.

Doveva essere il trait d’union di Francesco Gaetano Caltagirone con il governo di Giorgia Meloni.
Peccato che non lo sopportasse nessuno, costringendo l’anziano ingegnere a sbrigarsela da solo.

Falliti tutti i tentativi di accreditamento, alla fine Caltagirone ha dovuto arrendersi.
Facendolo però nominare nei mesi scorsi vicepresidente di ANIMA, in un momento delicato come quello dei contrasti all’interno di ASSOGESTIONI (vedi Sassata), in cui sarebbe servito casomai qualcuno dotato di doti diplomatiche.

Proprio quelle di cui non è certo dotato un personaggio spigoloso (per usare un eufemismo) come Corsico,
che riesce a rendersi antipatico a tutti gli interlocutori del Palazzo.

Mah…