ANAS: Giovannini e Simonini, sodali e solidali per incompetenza e tentennamenti

ANAS: Giovannini e Simonini, sodali e solidali per incompetenza e tentennamenti

05 novembre 2021

Il neo ministro Giovannini, dopo aver lasciato in sella di ANAS lo scadente e scaduto Massimo Simonini (da, almeno, sei mesi), oggi dopo l’approvazione del decreto infrastrutture farnetica sostenendo che FFSS sia un gruppo “quotato” e parlando di “rottura dei tempi” (anziché di revoca) delle concessioni autostradali a pedaggio di cui ANAS è azionista.

Sassate ha già denunciato la settimana scorsa come la creazione di una nuova società pubblica per l’acquisizione delle partecipazioni di ANAS in autostrade già di proprietà dello Stato, che utilizzando le parole del ministro “sostituisce quella che già esisteva in ANAS, inattiva, per la partecipazione in autostrade a pedaggio”, equivalga di fatto ad armare con mezzo miliardo di euro l’ANAS di Simonini-Bonsignore. Sarebbe stato, infatti, raggiunto lo stesso scopo senza spendere il becco di un quattrino pubblico, semplicemente conferendo nell’esistente Anas Concessioni Autostradali (ACA) le partecipazioni in concessioni a pedaggio e poi scorporare ACA da ANAS e portarla a diretto riporto del Ministero. Invece è stata approvata la liquidazione di ACA e che lo Stato paghi due volte le partecipazioni di ANAS, immettendo oltre 500 milioni di euro di mezzi freschi da poter spendere per coprire le nefandezze di Simonini che ha approvato dal 2018 bilanci non veritieri e corretti dal punto di vista patrimoniale con una insussistenza di circa due miliardi di euro.

Come noto, ANAS viene finanziata annualmente dalla legge finanziaria, dovendo dettagliare per singolo progetto i costi che devono essere poi specificamente autorizzati, e quindi può spendere solo su quanto autorizzato dallo Stato con ridottissimi margini di manovra proprio prevenire ex-ante possibili distrazioni di fondi pubblici. Visto che sulle acquisizioni dei progetti Bonsignore nulla risulta essere riportato nelle leggi finanziarie degli anni precedenti, da dove ANAS ha preso i 40 milioni di euro pagati per la Ragusa-Catania? Una provvista per 70 milioni di euro, ahimè, sembra che Simonini l’abbia ottenuta dalla cessione ai privati della maggioranza della SITAF, società per statuto a maggioranza pubblica, che ha omesso di riversare allo Stato come avrebbe dovuto. E da dove intende attingere per gli altri sonanti 160 milioni da versare allo stesso Bonsignore per la Orte-Mestre? A Simonini serviva altra provvista prima dell’estate tanto da andare a batter cassa a Giovannini a giugno 2021, palesando anche l’idea della cessione di altre partecipazioni su concessioni a pedaggio.

Ed ecco ora che, con il decreto infrastrutture, ANAS potrà rivendere allo Stato quello che lo Stato aveva in passato già sborsato come conferimenti di capitale nelle società autostradali, ed avrà risolto il problema della provvista per Bonsignore. Inoltre poiché le partecipazioni hanno un valore contabile inferiore a quello di mercato, ci scappa pure una plusvalenza che copra quelle tre anni di perdite consecutive della gestione Simonini che, da sole, gli avrebbero impedito di assumere incarichi nelle società pubbliche, anche in solo regime di prorogatio, qualora fossero rispettate le normative vigenti.

Ma quello che il neo ministro Giovannini dovrebbe pazientemente spiegare a chi trova scomodo l’anello al naso, è il perché avrebbe dovuto attendere questo povero decreto infrastrutture per allontanare Simonini da ANAS che continua a invece spadroneggiare nonostante abbia concluso il suo mandato nel marzo 2021 con l’approvazione del bilancio 2020? Rispondendo, forse, sconfesserebbe il circolare nei corridoi di via Monzambano delle voci, dal 2018 sempre più in dialetto calabrese, secondo cui Simonini custodisca segreti tali da far tremare la politica e sfuggire alla Corte dei Conti.

Ma non è che il tentennante e confuso neo-ministro del Governo Draghi, dopo l’estivo spietato linciaggio politico di Ugo Decarolis e considerato il recente e “tempestivo cecchinaggio” per via giudiziaria a Stefano Granati per il pasticciaccio di ANAS International, stia pensando proprio a don Vito Bonsignore come nuovo Amministratore di ANAS? Nel qual caso raccomandiamo di verificare le incompatibilità professionali, in quanto lo stesso risulta essere stato condannato per corruzione ad oltre due anni con sentenza passata in giudicato.