ANAS-SITAF: “Gallina vecchia fa buon brodo” per … cucinare Simonini 

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Aveva proprio ragione la ministra per le Infrastrutture, Paola De Micheli, a voler sostituire d’urgenza l’amministratore delegato dell’ANAS, Massimo Simonini, giudicandolo inadeguato al ruolo. Il “bubbone” scoppiato alla SITAF (la società controllata al 51% da via Monzambano che gestisce il tunnel del Frejus e l’autostrada Torino-Bardonecchia), è la dimostrazione palmare di quanto Simonini sia incapace di gestire un’azienda strategica come quella scelta per lui dal governo gialloverde in quota M5S.  Vediamo i fatti. Nel bel mezzo di una complicata diatriba giuridico-giudiziaria tra l’ANAS e il gruppo Gavio (socio privato di minoranza di SITAF e deciso a strappare il controllo della società, forte di una decisione favorevole della giustizia amministrativa), il presidente della controllata, Sebastiano Gallina, ha scatenato una guerra interna contro l’ad, uno storico e stimato dirigente come Stefano Granati. Il bello è che entrambi sono di nomina ANAS, così come la maggioranza dei componenti il CdA. Ma non certo dotati dello stesso identico curriculum. Stufo del comportamento del presidente, Granati si sfoga con Simonini e concorda con lui le dimissioni dall’incarico. Una mossa che, secondo il geniale piano dell’AD di via Monzambano, dovrebbe essere seguita a ruota da quelle degli altri consiglieri e dello stesso Gallina,  in maniera tale da azzerare il vertice e nominarne uno nuovo di zecca. Peccato che il piano sia fallito, perché Granati è rimasto solo nella rinuncia all’incarico e ora Simonini traccheggi nell’adottare le procedure di revoca dei recalcitranti consiglieri nominati dell’azionista di maggioranza. Chi è che oppone resistenza all’azzeramento del CdA? Innanzitutto il presidente Gallina, che dopo aver “torturato” in ogni modo Granati con richieste tipiche del sottogoverno, vuole restare legato ad una poltrona che già gli ha garantito vari vantaggi, anche economici. E allora sarà il caso di ritornare con calma sul “pasticcio SITAF”, ricostruendo nei dettagli tutta la vicenda e la storia di questo personaggio, che con la sua protervia rischia di accelerare l’uscita di scena del “sor Tentenna” Simonini.

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