ASI, ovvero caos spaziale
05 maggio 2021
Ultime dallo spazio. O meglio: ultime dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal suo top management, sempre alla ricerca di decisioni scombiccherate e nelle quali non mancano mai piaceri di stampo familistico e scelte sulla base di c.v. quantomeno discutibili.
DIRETTORE DEI PROGRAMMI—E’ la figura centrale di controllo strategico ed economico. Per questo incarico il Presidente Giorgio Saccoccia ha scelto da mesi il suo “cocco” Roberto Formaro, un dirigente che già da tempo opera da facente funzioni, provocando pure vari mugugni all’interno dell’agenzia per le assidue frequentazioni in SITAEL. La Commissione di selezione cui formalmente spetta la decisione, poi, è tutta da ridere. Saccoccia ha voluto che ne facessero parte: Maria Vittoria Salvetti, ordinaria di fluidinamica a Pisa (ma soprattutto figlia del docente con cui si era laureato lui); Ersilia Vaudo, che lavora in ESA come Chief Diversity Officer e si occupa di problematiche femminili e rispetto delle quote rosa; candidata non eletta alle elezioni politiche con +Europa e che non risulta aver mai svolto apprezzabile attività scientifica di ricerca; presidente, senza voce in capitolo, è il confermato direttore generale Fabrizio Tosone. E difatti Formaro arriva primo, davanti ad Alberto Tuozzi, scelto come “foglia di fico”. Il Presidente parte in quarta per la nomina effettiva, ma viene subito bloccato dall’ufficio legale che contesta i criteri arbitrari con cui si è giunti alla designazione di Formaro, ignorando nella graduatoria finale titoli e c.v. Urla e strepiti di Saccoccia, che pretende di andare avanti, minacciando fuoco e fiamme. Ma a questo punto entra in scena anche il RUP (responsabile unico del procedimento) che minaccia le dimissioni. Morale della favola, la pratica finalmente si blocca e non viene più portata in CdA, con grande scorno di Saccoccia, costretto a fare onore al suo cognome.
E non è neppure finita qui, perché la messe di contratti a vantaggio di SITAEL, rispetto a tutte le altre società concorrenti, ha spinto l’amministratore delegato di OHB Italia a minacciare la chiusura della filiale italiana dell’azienda tedesca se l’ASI non riuscirà a garantire criteri di assoluta imparzialità trasparenza nell’assegnazione delle commesse.
DIRETTORE DELLA SCIENZA—Altra grana tutta da raccontare. Perché la Commissione di selezione, i cui componenti non avevano forse neppure letto i termini contenuti nel bando (almeno una valutazione su tre doveva essere di “eccellente”), hanno distribuito solo giudizi di “molto buono”, rendendo inutile il concorso, che ora dovrà essere rifatto daccapo. E ciò malgrado alcuni dei partecipanti si siano occupati per moltissimi anni di programmi internazionali di grande livello e impatto mediatico. Un’incomprensibile umiliazione per determinate pregiate risorse, anche interne.
NOMINE SOCIETÀ PARTECIPATE—Per il CdA del 26 aprile scorso, erano previste al penultimo punto all’ordine del giorno le “determinazioni inerenti la designazione degli organi sociali nelle società e-Geos, SpaceLab e ALTEC”. E l’ineffabile Saccoccia, in un pre-consiglio, ha informato i presenti dei nomi prescelti. Tra questi, spicca per il ruolo di presidente di E-Geos una ricercatrice dell’INGV che, guarda un po’ la combinazione, è anche la sorella della moglie di Marcello Onofri, uno dei più cari amici e colleghi dello stesso Saccoccia.
E non è neppure finita qui, visto e considerato che quasi tutti gli altri prescelti risultano essere illustri sconosciuti del settore, ma in compenso indicati -per conto del sottosegretario di Palazzo Chigi con delega alle politiche dello spazio, Bruno Tabacci- dal professor Andrea Taramelli, qualificatosi come “referente” dell’uomo politico. Peccato che lo stesso Taramelli, che dovrebbe entrare nel CdA di E-Geos, abbia però dimenticato di dire di essere in “conflitto d’interesse”, essendo dipendente, oltre che dell’università di Pavia, anche dell’ISPRA, l’Istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente, nonché coordinatore nazionale del programma Copernicus, finanziato da ESA e ASI.
Ma è mai possibile che non ci sia qualcuno in grado di buttare un occhio sul funzionamento dell’Agenzia Spaziale Italiana?