Associazionismo sindacale militare, un mare magnum in cui è meglio annegare

Fino ad oggi non ci siamo mai occupati di Sindacato Militare. Ora ne capisco il motivo. Iniziando a spulciare tra le varie sigle sindacali presenti sembra di imbattersi nel mercato degli schiavi. Bandito per legge, è evidente, ma sotto certi aspetti ancora vivo e vegeto.

Si tratta di promesse, concorsi a premi, sconti discount alla 3×2, abbonamenti, tessere senza che ancora ci sia nulla di certo, nulla di legiferato. La legge, appunto. Quella piccola ma significativa istanza che fa di un atto improprio, un atto legale, certificato.

Sappiamo tutti che la Rappresentanza Militare ha i giorni contati e che il suo naturale successore sia il Sindacato Militare ma, in attesa che il governo legiferi, qualcuno si è portato avanti, “vendendo” un prodotto che ancora, sulla carta, non esiste.

Diciamoci la verità. Non si possono fare deleghe sindacali se l’associazione sindacale non è ancora legittimata. Se in Parlamento non si è deliberato. Se non ci sono regole statutarie che ne garantiscano e certifichino la validità. Ci sarebbe un unico termine per definire questo modo di agire, ma non lo diremo, lasciando a voi lettori libero spazio all’immaginazione.

Ebbene, dicevamo della pluralità delle sigle sindacali militari. Roba che in confronto le correnti alla sinistra del PD puoi metterle a tacere chiudendo la porta e sbattendo fuori i dissidenti. Qui, è peggio. Le associazioni sindacali militari sono già divise tra loro in correnti ancor prima di compattarsi, che non fai in tempo a capire dove devi collocarti che hai già il cervello fritto. Almeno quello è buono. Il cervello fritto, intendo. Il tutto ben condito da una buona dose di pressapochismo, superficialità, idee raffazzonate e buttate giù alla carlona: tanto per fare qualcosa. Non c’è una coscienza sindacale, uno studio, qualcuno che ti dica perché stai andando, con chi stai andando, ma soprattutto dove stai andando.

Già. Dove vanno tutte queste sigle sindacali? Se continuano così da nessuna parte. Vorremmo sommessamente ricordare a queste persone che il Sindacato è qualcosa di più complesso di una manciata di promesse e di un giro gratis sulla giostra. Essere un sindacato significa avere una struttura solida, battersi per un’ideale, perseguire degli obiettivi, mettere da parte il proprio egocentrismo (e Dio solo sa quanto ce n’è), fare quadrato quando la situazione si mette male (e a un certo punto si mette sempre male), avere le competenze necessarie, la loquela, la credibilità di presentarsi ad un tavolo di concertazione e “trattare” con l’Amministrazione per tutelare e difendere i diritti del Comparto: ma soprattutto avere delle donne e degli uomini capaci di farlo. Non avere un buono gratis per giocare a freccette al circolo sul lungo Tevere.

Nonostante la situazione desolante che ci appare dinnanzi, restiamo degli inguaribili sognatori, augurandoci che possa darsi largo una sigla che incarni tutti questi valori di cui abbiamo fatto menzione. Una sigla che sappia cosa sia fare del vero Sindacato.

Inutile dire che è quantomai necessaria una Legge sulle Associazioni Sindacali Militari se si vuole evitare che spuntino come funghi nuove sigle ignare del vero senso rappresentativo sindacale.

Girovagando in rete, ci siamo imbattuti, tra le varie cose accennate, anche ad una serie di Opuscoli di un tale DemofiloMil, pare ce ne siano una ventina. Che si presenta al pubblico in maniera garbata. Merce rara di questi tempi in cui imperversano negazionisti del Covid e terrapiattisti con una spruzzata di NoVax, il tutto agitato e non mescolato, come diceva un certo agente segreto.

Non ha una sigla sindacale al seguito e non ricerca tesseramenti promettendo il Mondo; questi due elementi ci sono sembrati sufficienti a dargli una chance. Leggendo, abbiamo constatato quantomeno che ha voglia di spiegare i fatti e farteli capire. Senza toni trionfalistici, senza retorica, dicendo le cose come stanno: dove volete mai andare e parlare con chi, se non avete nemmeno idea di cosa parlare? Il concetto è sintetizzato all’osso, ma la sostanza non cambia. Potrebbe essere l’ennesimo fuoco di paglia, questo DemofiloMil.

Potrebbe essere un cialtrone impoltronito che si fa beffe di tutti e che ama scrivere per passare il tempo. Non saprei, tutto sommato quello che dice è vero. Al di là di ogni ragionevole dubbio, pare uno che sa il fatto suo, che ha masticato o mastica la materia.

Giovane? Vecchio? Forse per come si esprime, DemofiloMil dà l’idea di essere una persona riflessiva, magari qualche anziano saggio canuto che ne ha viste tante e che ora vuole donare il suo sapere ai posteri. Chissà. Solo fuffa? L’ennesimo venditore di fumo? O qualcuno da stare ad ascoltare?

Restiamo in attesa di capire se continuerà o meno.

Commenti

  1. Siete una redazione oppure deglibedicolanti. Ma chi scrive questi orribili articoli senza firma, insignificanti, provi di ogni senso critico. Più che sassate sembrate dei coriandoli. Se questi sono articoli +?

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