Cani con le stellette, dignità riconosciuta ai “militari a quattrozampe”

Cani con le stellette, dignità riconosciuta ai “militari a quattrozampe”

09 febbraio 2020

“Art. 1837-ter (Assistenza in favore del personale militare cessionario dei cani delle Forze Armate riformati). 1. A decorrere dal 2020, il personale militare conduttore dei cani delle Forze armate riformati, in quanto non più idonei al servizio, può ottenerne, in via prioritaria, la cessione a titolo gratuito. Il personale militare di cui al primo periodo fruisce dell’assistenza veterinaria ai sensi dell’articolo 553 del regolamento, entro il limite di spesa annuale di euro 1.200,00 per ciascun cane”.

Le parole contenute nel Decreto Legislativo 27 dicembre 2019, n.173 sono le più belle e sicuramente quelle che aspettavamo di leggere. La disposizione va ad inserirsi in un discorso più ampio, all’interno di quel famoso “Correttivo al riordino dei Ruoli” che la Forza Armata tanto aspetta e che ora ne vede qualche barlume nella dignità tributata ai nostri amici a quattro zampe che si prodigano, impavidi e sprezzanti del pericolo, per la nostra Patria.

Ai “cani con le stellette” viene riconosciuto, quindi, il diritto alla vita, dopo il periodo lavorativo che, ricordiamo, per un cane “speciale” è fino ai 7/8 anni; la possibilità di rimanere con il proprio conduttore – che può avere il cane a titolo gratuito – senza che l’amico di una vita finisca abbandonato chissà dove o nella migliore delle ipotesi in un canile; godere di quell’assistenza sanitaria che è d’obbligo per un Paese che possa definirsi civile e umano per un complessivo di €1.200,00 annui.

Il binomio uomo/animale si conferma, dunque, ancora una volta fondamentale.

Un’unione imprescindibile, a maggior ragione per questi eroi che svolgono quotidianamente, e in zone di guerra, un incarico determinante, fiutando esplosivi, mine antiuomo, aiutando e collaborando con il personale militare nelle operazioni più rischiose, sempre al loro fianco, come una persona sola.

I timori, le perplessità, le angustie di questi mesi, trovano una risoluzione in queste parole di speranza. Speranza che finalmente questo nostro Paese e questi nostri rappresentanti delle Istituzioni lottino per battaglie per cui ne valga davvero la pena, si infervorino per tematiche concrete, rendendo migliore e più vivibile questa nostra meravigliosa e contraddittoria Italia.