Congo, dopo Attanasio ucciso il procuratore che indagava sul caso. Che c’è dietro?

Congo, dopo Attanasio ucciso il procuratore che indagava sul caso. Che c’è dietro?

05 marzo 2021

Un’altra imboscata in Congo. Questa volta a perdere la vita in un agguato è stato il procuratore capo del territorio di Rutshuru che indagava sul caso Attanasio. Troppo strano per essere una casualità.

Il procuratore William Hassani è rimasto vittima anche lui di un’imboscata mentre viaggiava su una strada a 20 chilometri di distanza dal massacro in cui hanno perso la vita l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci.

Quel che lascia perplessi è che Hassani tornava proprio da un vertice sulla sicurezza a Goma, nel nordest del Congo.

Intanto si diffondono notizie secondo le quali il quartier generale del World Food Program a Goma sia entrato in conflitto con l’amministrazione centrale ONU per i tagli nel budget della missione in Congo.

Fonti ufficiali del paese africano fanno sapere che “la strada percorsa dall’ambasciatore Attanasio era notoriamente pericolosa, e non si capisce come mai le autorità ONU abbiano riferito diversamente. Secondo fonti dal posto, sono quasi 20 anni che nessun diplomatico o esponente delle istituzioni straniere transita su quella strada. Le ONG presenti sul posto sarebbero a conoscenza della pericolosità del posto e usano gli aerei MONUSCO per gli spostamenti tra regioni”.

Alla Farnersina fanno però notare che una decina di giorni fa si è svolto un evento internazionale in cui era coinvolto un convoglio ONU ma, con l’utilizzo questa volta di mezzi blindati. Non ci sono molte alternative a quella strada e, finché la si è percorsa con mezzi blindati, non ci sono stati incidenti.

Almeno fino all’imboscata contro l’ambasciatore Attanasio e adesso quella contro il procuratore che indagava sul suo caso. Due attacchi nel giro di pochi giorni sono sospetti. Cosa c’è davvero dietro?