
Da Mediobanca allo Ior: ecco chi è il nuovo banchiere di Dio (il Signore perdoni i conflitti di interessi di Franco)
Sotto Papa Francesco sono stati fatti grandi passi per allineare l’attività dello IOR alle best practice delle banche mondiali in termini di trasparenza e controlli. E dopo la Giustizia, cala sul Torrione Niccolò la Misericordia.
Il nuovo corso di Papa Leone chiama alla banca vaticana Emilio Franco, transfugo di Mediobanca, appena esonerato dai gestori italiani e internazionali dalla direzione del comitato dopo la triste vicenda dei conflitti di interesse sulla lista per il cda di Generali.
Franco, infatti, nella scorsa primavera si è guardato bene dal dichiararsi in conflitto rispetto a Generali, dove la Mediobanca di Alberto Nagel presentava la lista di maggioranza e ha cercato di impedire ai gestori di presentare una lista di minoranza per far convergere i loro voti sulla lista del suo capo azienda. Ci volle il piglio deciso di Assogestioni (pivot Massimo Menchini) e il ruolo istituzionale di Intesa (con il capo del wealth management Tommaso Corcos), per scongiurare il fattaccio.
I gestori hanno tenuto la schiena dritta e sono andati avanti con le best practice che propugnano da quasi 30 anni, nonostante le azioni di Franco e dell’allora presidente di Assogestioni, Trabattoni, nominato da Generali. Finita la stagione, l’industria è arrivata al redde rationem: Trabattoni sostituito da Maria Luisa Gota, primo riporto di Tommaso Corcos di Intesa e Franco sostituito da Alberto Zorzi di Arc (società storica dell’asset management e tra i fondatori del comitato gestori).
Franco sconfitto e ricurvo si è così ritirato “in convento”. Nello Ior, nella Banca di Dio. E chissà se un giorno potrà accogliere le preghiere di pentimento di Nagel e degli altri peccatori.
Speriamo che almeno lì, di fronte al Signore, si ricordi di non andare in pellegrinaggio per la strada dei conflitti di interessi.
LA SASSATA

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