Difesa: alla Scuola di Cesano, senza tanti “intralci burocratici”, ora ci si può dedicare anche al Padel

Difesa: alla Scuola di Cesano, senza tanti “intralci burocratici”, ora ci si può dedicare anche al Padel

27 dicembre 2021


È avvenuta in pompa magna in quel di Cesano, poco prima di Natale, l’inaugurazione e la presentazione del nuovo campo sportivo dedicato ai soli giocatori dello sport che va per la maggiore in questo periodo: il Padel.

Tutto è avvenuto alla presenza del Generale Salvatore  Camporeale,  il noto burbero, integerrimo e severo comandante della Cecchignola. Ignaro di quello che era avvenuto qualche mese prima alle sue spalle, ha dato la sua benedizione allo svolgimento di partite e tornei per uno sport che risulta essere poco inclusivo (e a volte assolutamente “proibito” per determinate categorie). Ah, bei tempi in cui il calcetto era vietato per pericolo di infortuni!

Ma andiamo con ordine. Se si perlustra in via aerea con le note tecnologie che abbiamo a disposizione sul web, scegliendo le date da qui a 4 anni addietro, dove ora sorge il campo di Padel era presente un bellissimo campo da basket con tanto di scalinate e spalti. Macché: tutto rivoluzionato! Non si sa se per bramosia di apparire o chissà per quale altra motivazione, gli è stato preferito questo fantastico impianto sportivo molto più alla moda. Dove, per giocare, basta essere quattro amici al bar. Altro che squadre da 5/10 da una parte e 5/10 dall’altra…

Ma è la ricostruzione e la gestione di tutto l’insieme che risulta quanto meno anomala. Perché interrogando il gestionale in uso nella pubblica amministrazione (il cui accesso è riservato a pochi interni), dalla documentazione esistente, ad oggi, non vi è assolutamente nessuna traccia della creazione di un nuovo impianto sportivo. Ci sono solo i riferimenti riguardo a numerosi lavori e noli, ma nulla che dia in modo chiaro e lampante la costruzione, previa demolizione, di un campo da gioco per il Padel. Strano, no?

Ma il comandante, il generale Roberto Viglietta, è a conoscenza di queste pratiche scarsamente cristalline? E se tutto risulta regolare perché non si trova la documentazione? Forse c’entra qualcosa la “libertà” che viene di frequente concessa (e troppo spesso tollerata) in favore di parentele molto strette che creano, allo stato dei fatti, un autentico clan a cui solo pochi possono iscriversi e il cui operato è intoccabile per principio? Possibile che oggi basti essere titolare di un bell’ufficio potente in via Nomentana per ottenere e concedere questa massima libertà di fare il bello e il cattivo tempo (a pochi privilegiati, chiaramente)?

E per finire con le domande: non sarebbe il caso che l’organo deputato al controllo facesse chiarezza sullo sviluppo delle infrastrutture all’interno della Scuola di Cesano?

Perché chiedere è legittimo; rispondere è cortesia.