Difesa: ecco come il “generalissimo” Graziano-Badoglio vuole umiliare gli altri quattro stelle

Difesa: ecco come il “generalissimo” Graziano-Badoglio vuole umiliare gli altri quattro stelle

05 aprile 2017

Per umiliare, depotenziandoli, i suoi colleghi a quattro stelle (capi di Stato Maggiore delle singole forze armate e comandante dei Carabinieri), il “generalissimo” Graziano-Badoglio non si è certo risparmiato. A parte il privilegio dell’unica commissione d’avanzamento per generali e ammiragli e la dipendenza diretta del DNA, si è infatti riservato diverse altre prerogative. Vediamole nel dettaglio.

1) Malgrado già esista il Comandante del Comando Operativo Interforze, per poter essere lui l’unico a potersi fregiare dell’appellativo di Comandante, si è inventato il Vice-comandante per le operazioni, ovviamente a lui sottoposto; questo VCO si sostituisce in pratica ai capi di forza armata, svuotando ulteriormente le loro competenze e facendo automaticamente nascere il problema della professionalità, perché per esercitare il comando sui mezzi di una forza armata diversa da quella di provenienza occorrono capacità molto (ma molto) specifiche;

2) Anche il Comitato dei Capi viene rinominato e trasformato in Comitato di Vertice, tanto per sottolineare ancora una volta che l’unico Capo e Comandante Supremo è il CSMD; poiché di questo vertice faranno parte anche il DNA, il civile (sic!) a capo di Segredifesa ed il VCO, sarebbe interessante sapere se anche a quest’ultimo spetterà la super indennità dei suoi colleghi;

3) I capi di Stato Maggiore e il comandante dei Carabinieri vengono poi inspiegabilmente esclusi, a vantaggio del VCO, dalla pianificazione delle operazioni delle rispettive forze armate, cioè a verificare la disponibilità dei mezzi con le necessità operative;

4) Come premio per l’acquiescenza al suo volere, il “generalissimo” – oltre ad essersi auto assegnato quasi due anni di proroga – ne concede uno in più (tre invece dei due indicati dall’ex premier Renzi) agli altri quattro stelle; già scattato per il generale Danilo Errico (Esercito) e Tullio Del Sette (Carabinieri) e in via di definizione per Carlo Magrassi (DNA) e per l’ammiraglio Valter Girardelli (Marina).

Niente male, no? E non è neppure finita perché merita un approfondimento anche la Commissione unica interforze per le promozione dei generali e degli ammiragli da una stella in su. Il “generalissimo” ed i suoi successori, infatti, pur non conoscendo i valutando delle altre forze armate ed essendo estranei ai contenuti professionali delle loro carriere, assumeranno la prerogativa di determinarne ugualmente il destino professionale e di conseguenza di incidere pesantemente sulla dirigenza delle Forze Armate addirittura per decenni.

E ciò appare evidente dal momento che i capi di forza armata saranno in minoranza nella commissione e, per quanto bravi ed appassionati nel difendere certe proposte, non potranno fare altro che inchinarsi al volere della maggioranza. Se non è un’umiliazione ed un ulteriore depotenziamento questo…

Saranno dunque favoriti e premiati quegli ufficiali che svilupperanno le loro carriere nella nuova e farraginosa burocrazia interforze di via XX Settembre; e puniti quelli contraddistintisi sul campo al comando di reparti, stormi, navi etc.

I capi militari del futuro, insomma, ricorderanno molto (ma molto) quelli delle Forze Armate italiane nella Seconda Guerra Mondiale, che non potevano reggere al confronto con i colleghi inglesi o tedeschi. Si torna a Badoglio e Cavallero, appunto.

(4- fine)