Difesa: ecco come Graziano-Badoglio ha immaginato il nuovo vertice delle Forze Armate

Difesa: ecco come Graziano-Badoglio ha immaginato il nuovo vertice delle Forze Armate

09 settembre 2018

Annullati tutti i tentativi del generale Carlo Magrassi di potergli succedere (il segretario generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti è già in ausiliaria e la legge prevede al vertice delle FFAA solo un generale o ammiraglio in servizio permanente effettivo), Graziano-Badoglio è passato ad occuparsi di come poter bloccare l’ascesa del candidato numero uno alla sua successione: il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Enzo Vecciarelli.

E approfittando delle gaffes di cui l’alto ufficiale si è reso protagonista in passato (leggi qui), avrebbe avuto buon gioco nel convincere la ministra Trenta della necessità di applicare la regola del “tra i due litiganti, il terzo gode”. Di qui la scelta di Roberto Nordio, che essendo oltretutto il suo vice, come sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, gli offre tutte le possibili garanzie di fedeltà.

Per Vecciarelli, sarebbe uno smacco difficilmente digeribile, dal momento che Nordio è più giovane. Ma Graziano ha pensato a tutto, anche al possibile contentino da offrire a Vecciarelli qualora il numero uno dell’Arma Azzurra rifiutasse di accettare lo “scavalcamento”: per lui sarebbe disponibile il prestigioso incarico di Viceresponsabile del Comando NATO di Norfolk, negli Stati Uniti, un posto che garantisce la quarta stella oltre ad un trattamento di missione molto remunerativo. Se invece preferirà, nonostante tutto, restare al vertice dell’Aeronautica, per Norfolk partirà il generale di squadra aerea Alberto Rosso, ora capo di gabinetto di via XX Settembre.

Per il posto di Magrassi, il prescelto di Graziano-Badoglio è sempre l’attuale numero due della mega struttura, il generale di Corpo d’Armata Nicolò Falsaperna, che oltretutto può contare anche sull’appoggio della ministra Trenta, visto che suo marito ha lavorato fino al momento dell’insediamento della consorte in via XX Settembre nella segreteria dell’alto ufficiale.

E ancora: nuovo sottocapo di Stato Maggiore della Difesa dovrebbe diventare il generale    dell’Esercito Pietro Serino; capo di gabinetto il generale Francesco Figliuolo, che come Graziano e Falsaperna viene dagli Alpini e attualmente è il capo dell’ufficio del numero uno.

E l’elenco dei desiderata di Graziano-Badoglio non si ferma neppure a questo punto, perché quando a giugno dell’anno prossimo lascerà l’incarico il capo di Stato Maggiore della Marina, Valter Girardelli (che ha già ottenuto la proroga di un anno per meriti pinot teschi), il “generalissimo” sta già predisponendo tutto per far promuovere l’ammiraglio Carlo Massagli, che il premier Conte ha ereditato da Gentiloni come consigliere militare. In questo modo, verrebbe definitivamente sbarrata la strada all’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che ha già dovuto rinunciare a guidare la Marina per la proroga concessa a Girardelli.

È così, un altro bravo ufficiale finirà stritolato tra un ex-capo di gabinetto della Difesa e un consigliere militare di Palazzo Chigi. Alla faccia del merito, dell’operatività e del tanto strombazzato “governo del cambiamento” che consentirà a Graziano-Badoglio di continuare a fare il bello e il cattivo (soprattutto) tempo sulle Forze Armate anche da Bruxelles.