Difesa: i contributi sindacali schiacciano le Forze armate e le dividono; il MEF vuole affossare le Associazioni?

Difesa: i contributi sindacali schiacciano le Forze armate e le dividono; il MEF vuole affossare le Associazioni?

09 marzo 2023
Non hanno fatto in tempo a nascere che già sono spuntati fuori i primi problemi per le Associazioni sindacali a carattere militare.
Dopo la svolta epocale con la legge n. 46 del 28 aprile 2022, che consente ai militari di iscriversi ad un sindacato (per la Polizia di Stato questo avveniva già da tempo),  ecco che ora ci si rischia di impigliare a causa di un nodo spinoso: i contributi sindacali da versare alla sigla che si è scelta, ma che deve essere regolarmente iscritta all’albo delle Associazioni professionali.
Perché si sta verificando tutto questo? Per un errore, è ovvio, ma di chi? Diciamo che c’è un concorso di colpa. Quando le sigle sindacali mandano le deleghe all’incasso, NoiPa applica quanto inviato; in caso contrario, se non vengono mandate le deleghe, non viene fatta la trattenuta.
Alcune sigle sindacali, infischiandosene del fatto che il personale paghi di più, hanno inviato le deleghe, trasformando, di fatto, l’adesione al sindacato in un business.
Altre sigle, invece, agendo sulla scorta del senso di giustizia, si sono rifiutate di consegnare le deleghe, in attesa che il Ministro della Difesa, in sinergia con il MEF, indichi quali sono le voci sulle quali applicare le trattenute.
Secondo l’articolo 13 comma 3 della legge 46/22, le deleghe per i contributi sindacali potranno essere valide ai fini della misurazione della consistenza associativa, solo se di importo non inferiore allo 0.50% dello stipendio.
Ora, però, Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi del M.E.F. ha comunicato che non terrà conto né della legge n. 46 né del successivo DM e provvederà ad applicare la trattenuta non solo sul trattamento stipendiale e indennità operativa fondamentale; ma senza possibilità di esclusione sulle indennità operative e maggiorazioni che confluiranno mensilmente anch’esse sull’importo netto, a cui sarà applicata complessivamente la percentuale dello 0,50%; configurando, dunque, quote associative mensili del tutto esorbitanti e sperequative.
La tragica conseguenza di tutto questo è quella di generare un’enorme disparità tra parigrado della stessa Forza armata e tra le stesse altre FFAA. Chi ci sta rimettendo di più è infatti la Marina Militare dal momento che ha una indennità operativa più alta di tutte le Forze armate.
Se l’obiettivo è quello di disincentivare il personale ad iscriversi ai sindacati, allora il MEF sta raggiungendo in pieno il risultato, perseguito con una politica antisindacale che ha dell’incredibile.
Forse sarebbe il caso che il Ministro della Difesa Crosetto prenda in mano la situazione ed intervenga con il suo collega Giorgetti per porre fine a questa incresciosa situazione che sta dividendo i militari. Mentre invece ci sarebbe bisogno di coesione e di fratellanza tra le Forze armate che non devono sentirsi messe l’una contro l’altra in quello che è il diritto riconosciuto ad avere una tutela sindacale.