Difesa, le prove del tradimento

Difesa, le prove del tradimento

12 giugno 2019

Nei precedenti articoli che trattano il famigerato provvedimento dei correttivi allo scalmanato decreto legislativo del riordino dei ruoli e delle carriere del personale della Difesa – che, a quanto pare, ha scontentato tutti tranne i già sazi che, famelici, si sono ingozzati come se non ci fosse un domani – abbiamo cercato di accendere i riflettori su una problematica, o su un tradimento che dir si voglia, che dura da ben 12 anni per le Forze Armate e da 24 anni per le Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare. Per capirci tutti i poliziotti, carabinieri, finanzieri, penitenziari e tutti coloro i quali appartengono al Comparto Difesa e Sicurezza. (leggi qui)

Come già sottolineato più volte, l’argomento che sta facendo sudare i tecnici dei Ministeri interessati risale al 1995, anno in cui sono state create normativamente le fasce dell’assegno di funzione.

Una norma lungimirante direbbe qualcuno, altri la definirebbero un rimorso di coscienza se si pensa che venne creata per equiparare la norma sull’omogenizzazione – genialata normativa che prevedeva, tra le altre cose, che i Maggiori e i Tenenti Colonnelli venissero pagati come se fossero stati Colonnelli o Generali di Brigata, stessa cosa per i gradi equiparati; come dire che il medico viene pagato da primario pur non rivestendone la carica.

Norme da prima Repubblica per intenderci, previste originariamente con il provvedimento legislativo che nel lontano 1981 smilitarizzava la Polizia di Stato – insabbiata nello scorso provvedimento di riordino approvato il 2017, rivisitata nello stile ma non nel contenuto. Su questo i tecnici sono stati davvero bravi, bisogna riconoscerglielo.

Ma chi non lo sarebbe stato! Nel momento in cui arrivano sentori da parte del Ministero del Tesoro che non vede di buon occhio la norma e chi ne beneficia siede ai tavoli giusti, la prima cosa da fare è sistemare il proprio orticello e poi se resta un po’ di forza aiutare il confinante agonizzante a togliere qualche erbaccia.

I palazzi funzionano così, lo sappiamo, e non ci meravigliamo più di tanto. Quello che ci dà da riflettere è che si sono concentrati troppo sulle “loro” sudate carte, abbandonando chi, ai piedi del tavolo dell’abbondanza, chiedeva le briciole. Necessiterebbe fare un “mea culpa”.

Che dite? Ed è proprio di briciole che si parla, ovvero sia quelle che i Comandi Generali e le Direzioni degli altri Corpi di Polizia si ostinano con tenacia a non voler concedere; magari perché non considerate prioritarie, così si è lasciato sfuggire qualche uccellino che cinguetta nei palazzi romani.

Dovrebbe essere il personale a stabilire quali siano le priorità dal momento che le priorità della “truppa” coincidono con quelle del Ministro Trenta e dei tecnici del Comparto.

La domanda è d’obbligo: i graduati dei carabinieri, finanzieri, poliziotti, penitenziari hanno ben chiaro il problema? A quanto pare no, altrimenti non sarebbero orbi e sordi. Alzerebbero la schiena, si farebbero sentire. Se la loro mancata reazione è dovuta all’assenza di chiarezza, ebbene, quella chiarezza la facciamo noi.

Quella che avete appena letto è la tabella degli importi legati al compenso denominato “Assegno funzionale”. Anche ad un bambino delle scuole elementari salterebbe subito all’occhio la sperequazione che c’è.

Come ben vedete nella colonna “assegno di funzione 17 anni”, dove i colori delineano i ruoli di appartenenza, che è appunto l’oggetto del contendere, l’Assistente capo rispetto al Vice Sovrintendente ha una differenza pari a Euro 352,00.

Il Sovrintendente capo rispetto alla qualifica (o grado per le Forze Armate e Forze di Polizia ad ordinamento militare) del Vice Ispettore è pari a Euro 29,40.

L’enorme differenza non si evince dalle altre cifre che riguardano gli assegni di funzione per le altre fasce di anzianità, il problema lo abbiamo già sviscerato, ovvero sia, mentre per le Forze Armate c’era il tempo per “sistemare la norma” , le Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare, invece, sono stati puniti senza appello.

Questo è quanto chiedono i Graduati, nulla di diverso rispetto al personale degli altri ruoli. Rispetto e dignità.

Ci è giunta voce che in queste ore il Presidente del Comparto Difesa, Gen.B. Francesco Maria Ceravolo abbia convocato d’urgenza il Cocer Difesa e all’ordine del giorno ci sia proprio il problema del riordino dei ruoli.
Anche su questo fronte abbiamo qualche indiscrezione da dare.

Il Presidente del Comparto convoca il Cocer Difesa, mascherando la richiesta di convocazione con un argomento principale che è quello del rinnovo contrattuale 2019-2021. Perché questa astuta mossa?

Gli antichi romani tolleravano quasi tutto, tranne il tradimento. L’inganno, il sotterfugio, il non detto genera perdita progressiva di fiducia. Intelligenti pauca. A buon intenditor…