Difesa, la lettera dei militari sassaresi: “Riflettiamo anche sui nostri privilegi”

Difesa, la lettera dei militari sassaresi: “Riflettiamo anche sui nostri privilegi”

15 gennaio 2021

Egregio direttore,
abbiamo letto recentemente una lettera di lagnanze da parte di alcuni militari italiani di stanza in Libano circa i presunti favoritismi riservati ai loro comandanti nel festeggiare con cibo sopraffino le festività natalizie (leggi qui).

Pur riconoscendo l’importanza del lavoro svolto e concordando sul principio di eguali diritti, a parità di impegno, per tutti gli appartenenti alle F.A. ci sentiamo di sensibilizzare i nostri militari a riflettere anche sui privilegi che vengono loro accordati.

Le persone che scrivevano si trovano nella situazione privilegiata di percepire, oltre il loro normale stipendio, una indennità di missione di circa 4.800 euro mensili il che significa che, al termine di una missione semestrale in una zona che comporta non alcun rischio di incolumità, il loro guadagno è di circa 29.000 euro ai quali si devono aggiungere le normali mensilità stipendiali.

Non solo, in un periodo come l’attuale in cui la maggior parte della popolazione italiana sta affrontando una drammatica crisi economica, i nostri militari hanno avuto il privilegio di trascorrere la prevista quarantena di 14 giorni prima di partire in missione presso strutture alberghiere e non in tenda o in caserma come la maggior parte degli italiani immaginano.

Nel caso dei militari lamentosi in un albergo della categoria 4 stelle situato ad Alghero, una vacanza a spese dello Stato di ben due settimane trascorse a non fare assolutamente nulla se non ingannare il tempo.

Non è finita, difatti il loro comandante ha deciso che quel periodo trascorso in albergo doveva essere ricompensato con una ulteriore indennità di circa 100 euro.

Il loro comandante ha dunque deciso che l’impegno dei suoi uomini era da considerarsi un’attività operativa meritevole di ulteriori 1.500 euro, lo stipendio di un insegnante, solo per restare in albergo a mangiare e bere a carico dei contribuenti.

Ebbene, dinanzi a tali evidenze ed in considerazione di ciò che tutti noi stiamo vivendo, un dignitoso silenzio su un panettone in più o in meno sarebbe quantomeno opportuno.

Cordialità
Amici Sassaresi