Difesa: per i vertici di Esercito e Carabinieri, Graziano-Badoglio e la Pinotti stretti nella morsa di Gentiloni e Minniti

Difesa: per i vertici di Esercito e Carabinieri, Graziano-Badoglio e la Pinotti stretti nella morsa di Gentiloni e Minniti

19 dicembre 2017

Il “generalissimo” Claudio Graziano-Badoglio è sempre più nervoso. Tramontato l’obiettivo di portare a casa in questa legislatura il Libro Bianco della Difesa ed il relativo disegno di legge attuativo, comincia a sentirsi sfuggire dalle mani anche il piano B, quello delle nomine dei suoi protetti ai vertici dell’Esercito e dei Carabinieri.

Si è già sfogato più volte con la Bella Addormentata ministra Roberta Pinotti per gli inviti discreti arrivati da Palazzo Chigi a non procedere a nomine scarsamente condivise; e per le rimostranze del ministro dell’Interno, Marco Minniti, con il premier Paolo Gentiloni, per non essere stato coinvolto nella messa a punto della rosa per la nomina del successore di Tullio Del Sette al vertice della Benemerita.

E la conferma di un certo isolamento è venuta anche dalla bocciatura dell’emendamento alla manovra economica che ha giudicato “inammissibile” (come ben documentato dal Fatto Quotidiano) la vendita per 50 milioni di euro al Qatar dello storico Palazzo Caprara di via XX Settembre, da sempre sede dello stato maggiore della Difesa.

Ma vediamo, nel dettaglio, come si delineano le varie questioni sul tappeto.

ESERCITO — La Spectre che controlla l’informazione sui temi della Difesa, sta facendo trapelare che la quaterna di candidati alla successione del generale Errico (leggi qui) si sarebbe ridotta ad una terna, con l’esclusione del generale Serra, destinato proprio in questi giorni (ma tu guarda alle volte la combinazione) ad “altro prestigioso incarico“. Cioè: non è stato escluso il “riempitivo” (solo per motivi di età, eh) Del Casale, ma il vero rivale di Mora, che ora se la dovrebbe vedere – sulla carta – con il solo Farina…

CARABINIERI — Sempre grazie alla Spectre, ai giornalisti più vicini a Graziano-Badoglio e’ stato fatto filtrare che venerdì prossimo il Consiglio dei Ministri dovrebbe nominare come successore di Del Sette il generale Ilio Ciceri. E quindi non Riccardo Amato, vale a dire il preferito dal “generalissimo”. Se andrà così, si avrà la conferma ufficiale che i malumori manifestati da Minniti a Gentiloni, hanno portato alla “sconfessione” delle volontà di Graziano-Badoglio.

In via XX Settembre, tuttavia, è ancora forte il partito di coloro i quali giurano che alla fine sarà proprio Amato a prendere il posto di Del Sette. Staremo a vedere. D’altra parte, mancano appena 48 ore alla riunione del CdM.

QATAR — Della possibile vendita di Palazzo Caprara, si parla da alcuni mesi. E malgrado le numerose riserve (gli stessi servizi avevano manifestato perplessità sulla cessione di un sito strategico così vicino al Ministero della Difesa e al Quirinale ad una società controllata direttamente da uno stato fortemente sospettato di compiacenze di vario genere con i terroristi islamici dell’ISIS), il tandem Pinotti-Graziano aveva portato avanti la trattativa.

Una trattativa diretta, oltretutto, senza gara e con una valutazione ridicola dell’immobile: appena 9.000 euro al metro quadrato, nel pieno centro di Roma. La giustificazione era quella di mantenere buoni rapporti commerciali con un paese che si sta rivelando un ottimo cliente per Fincantieri (sette navi) e per il consorzio Eurofighter (dove è presente Leonardo al 27 per cento), al quale sono stati invece ordinati 24 caccia Typhoon. Attraverso la possibile vendita, la Difesa sperava poi di riuscire a sottrarsi ai vincoli della spending review imposta dal Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

E adesso? Pinotti e Graziano-Badoglio, non vogliono comunque mollare la presa e si stanno attrezzando per cercare almeno di affittare Palazzo Caprara al Qatar. In attesa di tempi migliori per la vendita.

Peccato, però, che non saranno certo loro a viverli alla Difesa. Perché la Bella Addormentata non sarà certamente più il ministro di via XX Settembre e Graziano-Badoglio a novembre dell’anno prossimo sarà finalmente colpito (e affondato) dai limiti d’età che è riuscito a prolungarsi a suo piacimento.

Per sé e per i suoi ossequiosi “fedelissimi” di tutte le FFAA.