Difesa, il ritorno degli zombie e la smilitarizzazione del Gabinetto

Difesa, il ritorno degli zombie e la smilitarizzazione del Gabinetto

19 settembre 2019

Quale altro zombie potrebbe essere evocato dall’amministratore delegato di Difesa Servizi SpA Fausto Recchia nel suo nuovo e contemporaneo incompatibile incarico di capo (a titolo gratuito) della segreteria politica del ministro Guerini? Nella peggiore delle ipotesi, Nones.

Chi è costui? Se su Google si cerca “Nones + massoneria” compare il nostro eroe e lo IAI, Istituto Affari Internazionali. Si tratta del consultant dell’Industria Difesa, ma anche di Palazzo Chigi e di altri interessati a vario titolo. Che lo IAI sia in realtà un centro di studi esoterici e di devozione al culto di Iside? Mah. Quel che è certo è che Nones è entrato nel carrozzone dei consulenti di Palazzo Chigi al tempo di Amato, nel fatidico 1992, per rimanervi annidato sino al 2018.

Chi allora meglio di lui per lo squadrone del ministro della Difesa? D’altronde stiamo parlando di uno che è consulente dell’Industria Difesa, di primi ministri, di ministri della Difesa e addirittura consulente magistrale (dal 2011 al 2017) dell’ufficio del direttore nazionale degli armamenti della Difesa. Ovvero l’autorità che controlla le direzioni che stipulano i contratti miliardari delle Forze Armate con l’Industria della Difesa, Fincantieri e Leonardo.Perfetto! Recchia non starà nella pelle all’idea di riavere al suo fianco il fraterno amico.

Chi lo conosce sa che Nones accarezza da tempo il sogno di sedersi sul trono del capo di Gabinetto della Difesa, oggi occupato dal Generale di Corpo d’Armata Serino. Ma Nones pensa che i tempi siano ormai maturi: basta con la competenza e la meritocrazia. È tempo di estromettere i militari dalla gestione della Difesa. A differenza dei Generali che devono essere avvicendati periodicamente, favorendo il ricambio della dirigenza di vertice, un civile come capo di Gabinetto potrebbe durare per sempre. La geometria del nuovo Umanesimo si sta compiendo. Nemmeno la Pinocchia aveva osato tanto.