Emergenza casa: dalla “rottamazione immobiliare” secondo Severgnini agli “sfratti impossibili” di Giordano

Emergenza casa: dalla “rottamazione immobiliare” secondo Severgnini agli “sfratti impossibili” di Giordano

15 gennaio 2024

Ma dove vive il pensoso editorialista del “Corriere della Sera”, Beppe Severgnini? L’interrogativo sorge spontaneo leggendo la sua “marchetta territoriale” sulle abitazioni sfitte tra Crema (sua città d’origine), Cremona e dintorni.
Come mai? Con una faccia di tolla davvero invidiabile, Severgnini la spiega così: “le famiglie sono sempre più piccole…ci sono meno figli…”. Poi, l’affondo: “la nuova immigrazione” non se le può permettere, gli “inquilini benestanti” sono troppo pretenziosi e i proprietari dovrebbero sostenere costi elevati per le ristrutturazioni etc etc…
Al pensoso editorialista non passa minimamente per la testa che la miriade di case restano sfitte perché non c’è la minima tutela per i proprietari di fronte alle occupazioni abusive e agli sfrattati per morosità.
Se invece di frequentare il salotto radical chic della sua amica Lilli Gruber su “La 7” guardasse gli agghiaccianti servizi che settimanalmente manda in onda Mario Giordano sulla sua trasmissione ( di vero servizio pubblico, altro che la Rai) “Fuori dal coro”, avrebbe una visione più chiara dei reali motivi in tema di causa vuote e sfitte.
Decine, meglio centinaia, di proprietari impossibilitati di rientrare in possesso del proprio immobile, anche con sentenze esecutive di sfratto per occupazioni abusive o nei confronti di inquilini morosi (pure da anni).
Se poi Severgnini ha un po’ di tempo libero, potrebbe venire anche a Roma, dove -grazie al Giornale- si è scoperto che c’è un “buco” di due milioni di euro per la morosità di  54 sedi  di partiti e organizzazioni di sinistra (combinazione!) di locali di proprietà dell’ATER, cioè del Comune di Roma…
Ma forse questo è troppo per un “giornalista democratico” per il quale gli abusi della sinistra possano essere di interesse. E naturalmente anche  della direzione e dei cronisti romani del “Corriere della Sera”.