I dipendenti dell’(ex?) ENAS aspettano gli stipendi arretrati non le precisazioni di Ugl

I dipendenti dell’(ex?) ENAS aspettano gli stipendi arretrati non le precisazioni di Ugl

19 aprile 2018

È proprio vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio e in questo caso il lupo è l’Ugl e il vizio è quello di addossare le (proprie) colpe ad altri. In questa triste vicenda, in cui il Ministero ha fatto rilievi scritti di non poco conto rispetto agli “obblighi datoriali” da rispettare nei confronti dei dipendenti dell’ENAS e che lo stesso Ministero bolla come “gravi inottemperanze”, arriva, a tutte le strutture confederali, una nota con delle “precisazioni” della confederazione di Via delle Botteghe Oscure a firma del Vice Segretario Generale Luca Malcotti.

Personalmente conosco e stimo Luca Malcotti e, pur avendo avuto con lui momenti di dialogo acceso in relazione a quanto vado scrivendo dal 2104, abbiamo sempre mantenuto un comportamento civile anche nelle diverse posizioni in ordine alle vicende che hanno interessato il sindacato e il patronato in questi ultimi anni.

Premesso ciò, rilevo la nota datata 19 aprile protocollo 234/C/18° del vicesegretario generale dell’Ugl che si premura di fare delle precisazioni in merito “alle notizie circolate ed amplificate da un foglio online” puntualizzando che:

1. “Il processo di fusione Enas -Acai è perfettamente legittimo ed ha seguito I’iter previsto dalla legge e dalle prassi in essere” e che, grazie ad un “proficuo incontro” che si è svolto al Ministero “il processo di fusione sarà a breve validato dal Ministero competente”.

2. Che “la mancata erogazione dell’ultimo stipendio, è imputabile ad un disguido tecnico” e che “nelle prossime ore le competenze saranno quindi erogate”

Malcotti poi afferma che “l’unica cosa vera è che alcuni – in verità pochissimi – lavoratori ex Enas hanno inviato al Ministero una serie di informazioni in gran parte destituite di fondamento” e conclude dicendo “Nei prossimi giorni definiremo anche come sanare la questione delle mensilità ancora sospese. Certi di avere contribuito a fare chiarezza. vi saluto cordialmente”.

Ora prima di analizzare alcune affermazioni di Malcotti non possiamo che essere lieti del fatto che “nelle prossime ore” verrà pagato lo stipendio che non è stato pagato da ACAI ENAS ai dipendenti ex ENAS ma soprattutto siamo lieti di sentire, ancora una volta, che, sempre “nei prossimi giorni” in Ugl di definirà “come sanare la questione delle mensilità ancora sospese”. Chiarito questo vorremmo sapere da Luca Malcotti che intende dire quando afferma che “un foglio online” ha “amplificato” delle voci.

Se, come pensiamo visto che siamo l’unico foglio online che si occupa di questa storia, il Dottor Malcotti si riferisce a “Sassate.it” gli chiariamo che noi non amplifichiamo “voci” ma raccontiamo i fatti e nella fattispecie quelle che lui chiama “voci” non sono altro che parole usate dal Ministero del Lavoro che, a firma di un direttore generale, ha sollevato questioni delicate come il mancato pagamento di stipendi arretrati, TFR non percepiti dai lavoratori, definendole “inottemperanze” e richiamando ACAI ENAS, a norma dell’articolo 2 dell’atto di fusione, ad assolvere agli “obblighi datoriali” e, riferendosi all’atto di fusione ACAI-ENAS afferma che il “procedimento presenta non trascurabili profili di opacità”.

E’ lo stesso Ministero, non certo “Sassate.it”, a paventare l’applicazione dell’articolo 16 della legge 152/01 che prevede il commissariamento dell’ente di Patronato. Chiarito ciò non ci sembra che quelle che sono “circolate” erano solo “voci” e forse l’unica cosa vera che dice Malcotti è che, i fatti che lui chiama voci, noi di “Sassate” le abbiamo amplificate per farle conoscere a tutti quei lavoratori dell’ENAS che ci scrivono lamentando la latitanza dei dirigenti Ugl nel fornire notizie circa lo stato della fusione e soprattutto nel dare tempi certi per ottenere le spettanze arretrate.

Ebbene, caro Luca Malcotti, siamo orgogliosi di essere stati l’amplificatore di notizie e non di voci, che peraltro ci sono arrivate ma, non essendo documentate, abbiamo ignorato e archiviato. Rispetto poi alle ultime ore, il tono le lettere del Ministero, le improvvise dimissioni del presidente Scafuro e il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti ex ENAS basta per fare due più due e si può capire che prima di avallare una fusione anzi lo scioglimento dell’ENAS il Ministero voglia vederci chiaro sui motivi che hanno portato l’ENAS, che percepiva denaro pubblico, ad una situazione economica così disastrosa specialmente negli ultimi anni.

Rispetto ai “pochi” ex dipendenti ENAS che avrebbero inviato al Ministero “una serie di informazioni in gran parte destituite di fondamento”, Malcotti può smentire che questi “pochi” ex dipendenti non percepiscono lo stipendio da svariati mesi e/o non hanno ricevuto il TFR?

Può smentire che moltissimi dipendenti in tutta Italia sono stati trasferiti dal sud al nord e dal nord al sud per obbligarli a licenziarsi e può altresì smentire che agli stessi dipendenti veniva proposto un accordo con tanto di verbale di conciliazione dove si proponevano dimissioni volontarie con la “mancetta” di 400 euro e una lunga rateizzazione di quanto maturato dai lavoratori sia come stipendi arretrati sia come TFR?

Queste non sono “voci” sono “fatti”. Quindi noi di “Sassate.it” abbiamo “amplificato” solo dei fatti e narrato la storia di ciò che stava succedendo visto che nessuno si è degnato di dire ai dipendenti ENAS la verità su ciò che riguardava il loro futuro.

Rassicuriamo sia i lavoratori ENAS (ex o non), sia l’Ugl che continueremo ad essere l’amplificatore di questa storia nella speranza, che non muore mai, che vengano ripristinate le condizioni di rispetto della dignità di lavoratori che hanno prestato la loro opera non solo per un semplice datore di lavoro ma per un’Idea e un progetto sindacale che viene da lontano e rischia di scomparire dalla scena sociale.