Enas, raccogliamo la rabbia e lo sfogo dei lavoratori

Enas, raccogliamo la rabbia e lo sfogo dei lavoratori

04 gennaio 2018

Dopo la pubblicazione dei nostri articoli sulla situazione in cui versano i dipendenti dell’Enas ci sono giunte, sia in redazione che privatamente, decine di messaggi di ringraziamento per quanto Sassate.it sta facendo raccontando l’assurda situazione in cui sono stati lasciati i lavoratori di quel patronato che ad oggi, nella stragrande maggioranza dei casi (tranne pochi eletti), sono senza direttive e addirittura senza nemmeno una scrivania.

Accanto il ringraziamento dei tanti ci sono anche alcune voci, poche per la verità, discordanti che accusano chi scrive di avere “l’ossessione dell’Ugl” e anche qualche noto politico che accusa l’autore di “essere pesante” nel continuare una “polemica infinita che non giova a nessuno”, come se il fatto che 270 tra dipendenti ed ex dipendenti che debbono percepire sette salari arretrati o il Trattamento di fine rapporto o, peggio ancora, i rimborsi irpef del 730 fossero argomenti da “ossessione o pesanti”.

A questi attenti lettori sempre pronti a puntare il dito (quando fa loro comodo) contro associazioni o sindacati   della triplice (che peraltro non hanno mai ricevuto sconti da queste pagine) rispondiamo pubblicando la lettera, una delle tante ricevute, di una ex dipendente che fotografa la reale e attuale situazione di un patronato e di un sindacato che dovrebbe difendere per primi i suoi dipendenti ma che è più occupato a fare accordi elettorali per ottenere uno o due seggi parlamentari da Matteo Salvini (ma di questo continueremo a parlare domani) piuttosto che onorare il termine sindacalista di cui si riempiono, ipocritamente, la bocca.

Quelle che qualcuno definisce “polemiche infinite”, per chi fa del serio giornalismo, si chiamano campagne di stampa che cessano solo quando viene meno la notizia da trattare, in questo caso quando i lavoratori avranno le certezze di rientrare in possesso di quanto da loro dovuto e di avere la garanzia del mantenimento del posto di lavoro.

Sia ben chiaro che a noi non interessa se gli autori di queste assurde ingiustizie nei confronti dei lavoratori siano o meno della stessa parte politica cui guardiamo con interesse, a noi interessano i fatti e i fatti sono quelli che raccontiamo.

Premesso ciò vi invitiamo a leggere, di seguito, la lettera di una ex dipendente della quale rispettiamo la volontà del comprensibile anonimato che se venisse meno metterebbe in pericolo anche quel barlume di speranza che ha per riavere quanto da lei dovuto. Concludendo vogliamo fare nostra l’ultima parte della lettera di questa ex dipendente confidando sul fatto che il Ministro Poletti, che al microfono di Nadia Toffa delle iene ha assicurato che ci sarebbero stati i dovuti controlli, si decida ad agire di conseguenza.

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Sono una ex dipendente Enas in attesa di riuscire a recuperare i miei soldi, mensilità arretrate liquidazione recupero 730 e tfr non versato, e ad oggi sono preoccupata di non riuscire ad ottenere quel che mi spetta…infatti in questi giorni ho ricevuto telefonate dai colleghi che sono ancora in trincea, parlo di trincea non a caso perché quella che sta avvenendo in quello che è rimasto dell’enas è una vera guerra…con uccisioni, bombardamenti, esecuzioni e traditori…

I primi di dicembre è stata inviata una lettera a circa venti uffici in tutta Italia ( tra cui Bagheria, Ascoli, Massa, Vibo Valentia) nella stessa veniva annunciata la chiusura dell’ufficio a far data dal 31 dicembre ed è stato anche detto di portare le pratiche a altri uffici Acai e non Enas, rassicurando che sarebbe arrivata un ulteriore comunicazione per informare sulla destinazione dei dipendenti in servizio presso l’ufficio stesso, ma questa seconda comunicazione non è ancora arrivata, quindi i colleghi stanno continuando ad andare e a cercare di contattare la direzione che, ahimè, durante le vacanze natalizie è scomparsa, per usare la frase di uno dei traditori «non è più attiva»….ma come non è più attiva!?!

In via Barberini 50 ci sono ancora tre dipendenti che non sapevano niente, alle quali sono state portate via scrivanie e computer e che sono li a guardia degli scatoloni da traslocare e da buttare, senza sapere cosa le aspetterà…poiché nessuno si è degnato di comunicare nulla…

E quelli come me? Che fortunatamente non sono più dipendenti ma che reclamano il diritto di avere le spettanze? Non sappiamo a chi rivolgerci…il servizio amministrazione non esiste più, la responsabile del personale si è trasferita a piazza Capranica in direzione Acai, insieme a un’altra traditrice che si è guardata bene dal dire niente neanche a quei colleghi della direzione con cui ha condiviso tanti anni di lavoro…. allora mi viene da pensare che Acai è un’associazione Cristiana, è tanto Cristiana quanto la Ugl è un Sindacato…visto che entrambe dovrebbero difendere i diritti dei lavoratori e invece sono i primi a fare i propri comodi sulle spalle di dipendenti non pagati e calpestati nella dignità….

Spero veramente che il ministero del lavoro intervenga almeno ora!

E mi auguro di recuperare quanto prima i miei soldi per poter finalmente dire che l’Enas è solo un brutto ricordo.

Una ex dipendente felice di essere ex