I lavoratori dell’ENAS smentiscono l’UGL e scendono in piazza

I lavoratori dell’ENAS smentiscono l’UGL e scendono in piazza

21 aprile 2018

La notizia di oggi è che i dipendenti dell’Enas, costituitisi in Comitato per la legittimità, hanno deciso di scendere in piazza e chiedere, contestualmente, al Gabinetto del Ministro e alle direzioni ministeriali competenti un urgente incontro finalizzato a fare il punto sulla drammatica situazione venutasi a creare dopo l’atto di fusione tra ACAI e ENAS e soprattutto dopo le due comunicazioni inviate dal direttore generale del Ministero del Lavoro al Patronato ACAI-ENAS di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi.

Nel frattempo, sono arrivate alcune puntualizzazioni di Luca Malcotti che scrive quanto segue:

Caro Visconti, ad integrazione della mia precedente comunicazione formulo gli ulteriori chiarimenti

1) la UGL (se volete “finalmente”) ha istituito un Ufficio che si occupa anche delle problematiche del personale del patronato ed ha comunicato con circolare del Segretario Generale che quello è il soggetto cui rivolgersi per avere tutte i chiarimenti e le informazioni.

2) Non rispondo per principio a commenti anonimi.

3) Ho scritto che non replico su Sassate perché tratto dati sensibili e mentre il diretto interessato può decidere di pubblicare quel che vuole su se stesso, noi abbiamo un obbligo di riservatezza cui non possiamo derogare.

4) Per quanto riguarda la fusione la lettera del Ministero non contraddice quello che ho scritto nella mia comunicazione ma è anzi perfettamente coerente: la fusione è un atto civilistico tra privati che il ministero valida dopo aver fatto tutte le verifiche del caso. Siamo in questa fase e l’incontro dei giorni scorsi è stato molto proficuo. Dunque non c’è nessuna smentita da fare.

5) Il personale in forza sta ricevendo con regolarità gli stipendi ed il ritardo nel pagamento di marzo è dovuto al fatto che il ministero ha inviato le rimesse su un conto diverso da quello atteso. Il mancato pagamento non è dunque legato a perplessità del ministero sul processo di fusione come paventato (e questa è una buona notizia!). Segnalo peraltro che la divisione tra flussi per il personale ex ACAI ed ex Enas non è una nostra scelta ma una prescrizione del ministero vigilante.

6) Esiste un contenzioso con personale ex Enas che in gran parte si è già risolto e che ci auguriamo di poter risolvere a breve anche per le posizioni in sospeso. Proprio perché si tratta di questioni personali non posso trattarne in questa sede se non per ricordare che l’attuale gestione di UGL ha versato negli ultimi due anni milioni di euro per coprire le perdite di Enas e garantire le retribuzioni.

7) Come avevamo annunciato mesi fa è stato necessario procedere ad una riorganizzazione delle sedi perché non è più possibile mantenere sedi che costano più di quello che rendono. I trasferimenti sono uno strumento per evitare che la chiusura di una sede si trasformi obbligatoriamente in un licenziamento. So perfettamente che non è una situazione gradevole ma, da sindacalista che ha trattato centinaia di crisi aziendali, è una soluzione migliore del licenziamento.

Approfitto del suo giornale per dire che non risponderò oltre su queste pagine poiché tutti i diretti interessati, purché si firmino, possono avere ulteriori chiarimenti in maniera diretta. Saluti.

Ne prendiamo atto. Intanto, però, il Comitato per la legalità ha circostanziatamente esposto ai responsabili del Ministero tutte le questioni per le quali non ricevono, da ENAS e UGL, risposte (stipendi arretrati, TFR non versaste sul fondo dal 2013, proposte di accordi “capestro” in cambio di 400 euro, trasferimenti assurdi e inaccettabili da parte dei dipendenti volti solo a provocare le dimissioni dei dipendenti, e tanto altro).

Il Comitato per la legittimità informa il Ministero che tutto ciò di cui parla è ampiamente dimostrabile tramite apposita e comprovata documentazione e rispedisce al mittente le “precisazioni e le smentite” scritte dal Signor Luca Malcotti sia in una nota inviata a tutte le strutture dell’UGL sia scritte a margine di un articolo apparso sul nostro giornale il giorno 20 aprile.

Noi non possiamo che essere amareggiati del fatto che centinaia di persone, di lavoratori, si trovino in queste condizioni grazie ad un accordo (tra ACAI e ENAS) di cui anche il Ministero ha rilevato “non trascurabili profili di opacità” e invitato il Patronato ACAI ENAS, “a norma dell’articolo 2 dell’atto di fusione, ad assolvere agli obblighi datoriali” intimando “il Patronato ACAI-ENAS ad adempiere al pagamento delle retribuzioni spettanti ai propri dipendenti nonché, con riferimento al TFR, alla regolarizzazione degli accantonamenti e alla relativa corresponsione.”

A seguito della pubblicazione da parte nostra di queste notizie il Signor Malcotti prima ha imputato la nostra testata giornalistica di essere “l’amplificatore di voci” e poi intervenendo, il giorno 20 aprile alle ore 8,59, con un commento sul nostro articolo dichiara, dopo aver affermato che è in grado di smentire (non si sa cosa), che nella stessa mattinata (del 20 aprile) sarebbero stati pagati gli stipendi di marzo ai dipendenti ex ENAS affermando poi che “I lavoratori in forza hanno ricevuto con regolarità gli stipendi negli ultimi mesi”.

E proprio queste “precisazioni e smentite” di Malcotti hanno scatenato la reazione dei dipendenti ed ex dipendenti dell’ENAS che, oltre a intervenire con commenti all’articolo citato dopo la dichiarazione del vice segretario generale dell’Ugl, hanno anche inviato lettere, alla nostra redazione, di ringraziamento per l’azione informativa che “Sassate.it” sta svolgendo in questo frangente.

Ringraziamo per la stima ma a questo punto ci piacerebbe sapere se il Malcotti o chi per lui ha letto i commenti dei dipendenti che affermano esattamente il contrario di ciò che lui ha scritto in ordine sia al pagamento delle stipendio di Marzo che, secondo un membro del Comitato per la legittimità, alle ore 22,03 dello stesso 20 aprile non era stato pagato né a lui né ad altri, sia in ordine ai mancati pagamenti dei TFR e addirittura degli stipendi di febbraio.

Volendo ancora dare “fiducia” alle parole di Malcotti, vediamo se questa volta il “disguido” è bancario e i bonifici, speriamo, potrebbero arrivare lunedì 23 aprile ma rimangono i commenti che ci hanno inviato i lavoratori interessati da cui emerge la disperazione di coloro che per anni hanno operato, con notevoli sacrifici, per l’ENAS e per il buon nome dell’UGL e che oggi da questo sindacato non ricevono l’assistenza che sarebbe dovuta in primis ai propri dipendenti.

Le leggano, Malcotti o Capone, le parole che ci hanno scritto questi lavoratori, leggano l’angosciante lettera della signora Luciana Chiappini che, per avere un minimo di sostegno economico si è licenziata nel novembre 2017 per accedere all’ASPI e che ha ricevuto trattamenti ingiusti in un momento delicato della sua vita, con il marito malato di cancro che poi è deceduto.

Tutti i dirigenti dell’UGL si mettano una mano sulla coscienza e si domandino se è corretto il trattamento ricevuto dalla Signora Chiappini e da tanti altri dipendenti ed ex dipendenti che da un giorno all’altro non hanno saputo più quale sarebbe stato il loro futuro. Un Sindacalista (con la S maiuscola) non fa differenze tra un datore di lavoro ed un altro anzi se il datore di lavoro è proprio il sindacato allora ci si batte due volte per ottenere almeno il rispetto della dignità di chi per anni ha operato per il bene del sindacato stesso.

Ora il comitato per la legittimità, pressato da tanti loro colleghi, ha chiesto un incontro al Ministero e invitato tutti, dipendenti ed ex dipendenti ENAS, a venire sotto la sede del Ministero del lavoro per la mattinata di Giovedì 26 aprile in modo da far capire ai dirigenti del Ministero del Lavoro che non è più sostenibile questa situazione e che nonostante le promesse fatte dal segretario generale dell’UGL, Paolo Capone, ai microfoni delle Iene la situazione è peggiorata.

Anche il Ministro Poletti ha dichiarato alle Iene che avrebbe “vigilato” e quindi si spera, nel rispetto di quella promessa, in una prossima convocazione dei rappresentanti del comitato per la legittimità, da parte del Ministero, per conoscere la realtà e soprattutto avere notizie certe e rassicuranti sul fatto che i soldi che deve avere l’ENAS possano ESCLUSIVAMENTE servire a pagare le spettanze dei lavoratori.

Concludiamo questa ennesima puntata di una “tragedia sociale” con le parole di un componente del comitato per la legittimità che ci ha scritto dicendo “ci ha ferito e indignato leggere le dichiarazioni del Signor Malcotti che dice di avere delle “carte” che dimostrano che le cose non stanno come dicono e che non deve rendere conto a Sassate della situazione, beh, forse dovrebbe rendere conto ai dipendenti, e non sono pochissimi, che hanno scritto verità comprovate da documentazione e fatti reali che non possono essere messe in dubbio. Non accettiamo queste calunnie!

Noi sappiamo e possiamo provare di essere nella verità di ciò che affermiamo. La rabbia sale ancora più forte quando arrivano le bollette a casa e non si riescono a pagare, quando si è costretti a fare economia su TUTTO anche sui generi alimentari e ancor di più sapere che per questo ci sono dei colpevoli che forse non pagheranno mai”.

Malcotti, Capone, gli ottuagenari di via delle Botteghe Oscure, che anni fa facevano i rivoluzionari, e anche coloro che, dopo l’uscita di scena di Giovanni Centrella, volevano fare la rivoluzione nell’UGL meditino su queste amare parole.