Ermenegildo Rossi, un eroe poco conosciuto

Ermenegildo Rossi, un eroe poco conosciuto

14 gennaio 2018

Di solito, da queste pagine, dobbiamo registrare solo fatti poco edificanti riguardanti personaggi più o meno noti che operano all’interno dell’Ugl. Oggi, a dimostrazione che noi vogliamo fare solo cronaca ovvero raccontare fatti e cose che realmente accadono, non vogliamo esimerci dal rendere omaggio ad un uomo che in queste ore ha avuto l’onore, meritatissimo, di ricevere dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro al Valore Civile per un atto eroico avvenuto nel 2011 a bordo di un aereo dell’Alitalia.

Parliamo di Ermenegildo Rossi, responsabile confederale del dipartimento grandi vertenze dell’Ugl che il 24 aprile del 2011 mentre era in servizio come steward sul volo AZ 329 diretto da Parigi a Roma si trovò davanti un diplomatico Kazako tentò di dirottare l’areo verso Tripoli prendendo in ostaggio una hostess puntandogli un coltello alla gola.

Ermenegildo Rossi non esitò e si offrì lui come ostaggio al posto della sua collega. Una volta liberata la collega, riuscì poi a disarmare il dirottatore e ad immobilizzarlo salvando così i 140 passeggeri e l’intero equipaggio del volo AZ 329.

Rossi intervistato dal TG1 rifiuta la parola eroe definendola “troppo grande” ma il gesto che ha fatto non può che essere un gesto eroico e additare lo stesso Rossi all’opinione pubblica come Eroe. Anche se solo sette anni dopo gli viene assegnato dal Capo dello Stato l’alto riconoscimento nulla si toglie al valore dell’Uomo che ha rischiato la propria vita per salvare quella della sua collega e di tutti coloro che erano a bordo di quel volo.

L’eroe Rossi, ci permetta di definirlo così il protagonista di questo gesto, ha mostrato al TG1 la cintura con la quale ha bloccato i polsi del dirottatore permettendo all’aereo di atterrare senza problemi a Roma Fiumicino.

Ma la grande umanità del capo cabina Rossi non si fermò a questo importante gesto ma andò oltre fornendo una maglietta bianca al dirottatore il quale, consapevole che una volta a terra sarebbe stato arrestato, non voleva farsi vedere in volto.

Ermenegildo Rossi anche per questo ha meritato quanto scritto nelle motivazioni dall’onorificenza concessa a Rossi che viene definito “uno splendido esempio di altruismo e generosità umana”. Insomma non vi nascondiamo che da Italiani siamo orgogliosi che un nostro connazionale abbia avuto questo comportamento Eroico in un paese dove l’eroismo non è purtroppo una cosa che si vede tutti i giorni.

Oggi Ermenegildo Rossi è un alto dirigente sindacale di quell’Ugl di cui parliamo tanto in questi ultimi tre anni e di cui, per una volta, non vogliamo parlare in termini negativi per non rovinare questo momento e questo meritato riconoscimento che arriva dal Quirinale ma rappresenta il grazie di tutti gli italiani ad un loro connazionale che ha dato una lezione di altruismo e di coraggio al mondo intero.

Ora Ermenegildo Rossi tornerà in un anonimato, quantomeno ingiustificato, di questi sette anni e continuerà a fare il “suo lavoro e il suo dovere”, come ha dichiarato nell’intervista al telegiornale della prima rete RAI ma sappia che ci torna da Eroe pubblico e come tale va rispettato e ringraziato.

Buon lavoro e ancora grazie Rossi per il suo esempio e stia certo che gli italiani tutti sono fieri di Lei e anche l’Ugl può, in questo caso (forse unico), andare orgoglioso di averLa tra i suoi dirigenti.