Gemelli, misteri su misteri: non solo sulle buste del Molise, ma anche sull’autoisolamento del Papa

Malgrado il ricovero e l’operazione, sembra sempre alta la tensione tra Papa Francesco ed i vertici della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS.

Perché appare difficilmente spiegabile a tutti (tranne che ai molto disattenti media) che Bergoglio abbia deciso una sorta di autoisolamento all’interno dell’appartamento sanitario del decimo piano, cioè in quello che è noto in tutto il mondo come “l’ospedale del Papa” fin dai tempi dei ricoveri a raffica di Giovanni Paolo II.  Dove è accudito esclusivamente da personale vaticano, senza alcun contatto, neppure di cortesia, con gli amministratori del nosocomio e gli stessi responsabili dell’Università Cattolica.

Segnali evidenti di come il Pontefice intenda mantenere le distanze, anche in un’occasione come questa, dall’establishment. La ferita aperta ormai da ben sette anni (vedi le precedenti Sassate),  resta dunque tutt’ora aperta. Così come appaiono sempre più misteriose e allarmanti le cause che l’hanno determinata. Nell’indifferenza generale di chi si accontenta di divulgare i bollettini medici sull’evoluzione della convalescenza papale.

Non basta. C’è un fitto silenzio anche a proposito dell’apertura delle buste con le offerte dei privati interessati ad acquisire il controllo di Gemelli Molise. Dando così la stura alle voci secondo le quali l’eventuale introito nelle casse della Fondazione, servirebbe a coprire il “rosso” dei conti del Policlinico. Un’operazione non troppo gradita -a quanto pare- da Bergoglio. Che dopo i recenti scandali finanziari della Santa Sede, vuole vederci chiaro anche in tutte le operazioni che riguardano la sanità legata in qualche modo al Vaticano e più in generale al mondo cattolico.

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