Katia Pesti, la pianista che ti porta nello spazio restando sulla terra

Katia Pesti, la pianista che ti porta nello spazio restando sulla terra

26 aprile 2018

Può accadervi che un giorno avete il morale sotto le scarpe e vi dà fastidio anche la vostra voce. Quello è il momento di ascoltare le composizioni di Katia Pesti, affermata pianista che al virtuosismo e alla preparazione ricevuta al conservatorio di Reggio Calabria.

Qui ha conseguito il diploma in pianoforte, ha abbinato un progetto musicale volto a scavare nel profondo dei sentimenti umani e nelle cavità dell’anima gettandosi e gettando l’ascoltatore in un turbine che lo ipnotizza attraverso una commistione di suoni melodici, elettronici, spaziali con contaminazioni etniche che fanno di Katia Pesti una pianista più unica che rara.

Nei giorni scorsi si è esibita a Roma avvalendosi della voce del musicista del Burkina Faso Gabin Dabiré. La tecnica pianistica, la forma armonica della musica della Pesti, si sposa con le contaminazioni africane abilmente cantate da Dabiré in uno snodarsi di emozionanti sensazioni accompagnate da una ritmica percussione suonata tra una nota e l’altra del pianoforte senza perdere di vista sia l’unicità del brano pianistico che quello degli strumenti ritmici di contorno che poi, a momenti, diventano quasi i protagonisti dei brani eseguiti.

Insomma una miscela di “culture” che viene proposta all’ascoltatore il quale non può che renderlo “inconsapevole partecipe” di questo progetto che va molto al di la sia della musica elettronica o contemporanea, sia anche della stessa musica etnica proposta dalla voce di Dabiré.

Katia Pesti non è nuova a questo genere di progetto musicale avendo già in passato realizzato un concerto-video dal titolo “Musica Lunare” che si intreccia tra le composizioni della pianista e brani di musica elettronica ma che hanno come punto centrale, su cui ruota tutto, le percussioni.

Musica Lunare si avvale anche di alcuni trailer del celebre film “Voyage dans la lune” girato da Georges Mèliès nel 1902 e che diventa sempre attuale se abbinato alla musica composta ed eseguita da Katia Pesti.

Il concerto tenuto a Roma da Katia Pesti è stata, però, l’occasione per presentare il suo ultimo cd dal titolo Abyss con la collaborazione del musicista africano Gabin Dabiré che con la sua voce disegna la cultura del suo paese integrandosi con il pianoforte di Katia Pesti e creando momenti di forte emozione musicale dove le due espressioni, classiche e etniche, si fondono in un sol tutto.

Nel cd sono presenti anche momenti di poesia con testi scritti dalla stessa Pesti e recitati dalla brava Elaine Trigiani. Insomma un misto curatissimo di musica, etnia, poesia, sonorità e ricerca che rendono il pubblico partecipe di un viaggio che va oltre al solo ascolto e che si apre verso nuovi orizzonti senza, però, perdere di vista le regole della composizione e dell’armonia classica.

Un esperimento ben riuscito che si ripeterà a Firenze l’8 maggio prossimo alla Stazione Leopolda dove cinque danzatori del balletto di Roma su coreografie di Davide Bombana danzeranno sulle musiche di Abyss della Pesti. Uno spettacolo da non perdere.