Leonardo, i “vedovi” di Arrogance ora puntano tutto su Cingolani: ma c’è un pantouflage del MEF pronto anche per lui

Leonardo, i “vedovi” di Arrogance ora puntano tutto su Cingolani: ma c’è un pantouflage del MEF pronto anche per lui

08 aprile 2023

Da settimane c’è una strana partita in corso dentro Leonardo. Una partita che vede coinvolto non solo Profumo, ma anche alcuni direttori impegnati a mantenere lo status quo per mantenere la loro poltrona.
Il patto è silenzioso: voi giocate per me, io gioco per voi. I messaggi che vengono filtrati sono due, entrambi impensabili ma in fondo crederci non costa nulla: una riconferma di profumo come Ad o la presidenza, con Ad Cioffi. Il mormorio interno è questo, ma di attendibile a livello politico non c’è nulla. A Roma si dice: se la cantano e se la suonano.
Il punto tra l’altro non è la fake news in se’,  ma chi la diffonde e come, perché da qui si capisce il gioco interno all’azienda: a diffondere queste notizie pilotate sarebbero infatti – secondo molti – proprio alcuni degli uomini più vicini a Profumo, gli stessi, guarda il caso, impegnati a denigrare e infangare su giornali e non Lorenzo Mariani.
Chiedere alla comunicazione di Leonardo ad esempio, o andatevi a guardare le liste delle consulenze sulla comunicazione che il gruppo paga da qualche anno, consulenze impiegate per coprire prima gli affari giudiziari di Arrogance e ora impegnate a spiegare in giro, in particolare a qualche giornalista di Repubblica, che Profumo può restare, che lo vogliono gli americani, ecc.
Balle riconoscibili a chilometri di distanza, alimentate indirettamente dai budget interni a Leonardo. Siamo al limite della legalità, forse, ma ciò che è davvero sorprendente è anche la partita parallela giocata su Cingolani.
Prego, citofonare sempre alla Comunicazione di Leonardo, che per lo “scienziato” ha un debole particolare, come sanno in tanti.
Spieghiamo meglio: mentre la falsa partita sulla possibile riconferma di Profumo ormai non convince nemmeno più il diretto interessato, ecco che chi vuole difendere a tutti i costi la sua poltrona da direttore apre quella su Cingolani, da tempo sponsorizzato – guarda il caso – ancora da Repubblica  e dalle stesse firme che attaccano Mariani.  Il fine è lo stesso che spiegavamo al principio: voi giocate per me, io gioco per voi. Così tra i direttori di Leonardo chi e’ certo di dover preparare le valigie le sta provando tutte, il problema però è lo stesso di prima: con quali soldi? Con quale budget costituisce queste narrazioni pilotate insieme a qualche giornalista amico?
Signori miei, qui nessuno ha l’anello al naso…e quanto a Cingolani, il MEF è pronto a giocare contro di lui la carta del pantouflage…e dintorni. Perché certe regole devono valere per tutti. O no?