Leonardo, i “vedovi” di Arrogance ora puntano tutto su Cingolani: ma c’è un pantouflage del MEF pronto anche per lui

Da settimane c’è una strana partita in corso dentro Leonardo. Una partita che vede coinvolto non solo Profumo, ma anche alcuni direttori impegnati a mantenere lo status quo per mantenere la loro poltrona.
Il patto è silenzioso: voi giocate per me, io gioco per voi. I messaggi che vengono filtrati sono due, entrambi impensabili ma in fondo crederci non costa nulla: una riconferma di profumo come Ad o la presidenza, con Ad Cioffi. Il mormorio interno è questo, ma di attendibile a livello politico non c’è nulla. A Roma si dice: se la cantano e se la suonano.
Il punto tra l’altro non è la fake news in se’,  ma chi la diffonde e come, perché da qui si capisce il gioco interno all’azienda: a diffondere queste notizie pilotate sarebbero infatti – secondo molti – proprio alcuni degli uomini più vicini a Profumo, gli stessi, guarda il caso, impegnati a denigrare e infangare su giornali e non Lorenzo Mariani.
Chiedere alla comunicazione di Leonardo ad esempio, o andatevi a guardare le liste delle consulenze sulla comunicazione che il gruppo paga da qualche anno, consulenze impiegate per coprire prima gli affari giudiziari di Arrogance e ora impegnate a spiegare in giro, in particolare a qualche giornalista di Repubblica, che Profumo può restare, che lo vogliono gli americani, ecc.
Balle riconoscibili a chilometri di distanza, alimentate indirettamente dai budget interni a Leonardo. Siamo al limite della legalità, forse, ma ciò che è davvero sorprendente è anche la partita parallela giocata su Cingolani.
Prego, citofonare sempre alla Comunicazione di Leonardo, che per lo “scienziato” ha un debole particolare, come sanno in tanti.
Spieghiamo meglio: mentre la falsa partita sulla possibile riconferma di Profumo ormai non convince nemmeno più il diretto interessato, ecco che chi vuole difendere a tutti i costi la sua poltrona da direttore apre quella su Cingolani, da tempo sponsorizzato – guarda il caso – ancora da Repubblica  e dalle stesse firme che attaccano Mariani.  Il fine è lo stesso che spiegavamo al principio: voi giocate per me, io gioco per voi. Così tra i direttori di Leonardo chi e’ certo di dover preparare le valigie le sta provando tutte, il problema però è lo stesso di prima: con quali soldi? Con quale budget costituisce queste narrazioni pilotate insieme a qualche giornalista amico?
Signori miei, qui nessuno ha l’anello al naso…e quanto a Cingolani, il MEF è pronto a giocare contro di lui la carta del pantouflage…e dintorni. Perché certe regole devono valere per tutti. O no?

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