L’esilio di Lorenzo Mariani alla guida di MBDA, dopo la “vendetta” di Alessandro Profumo per il delitto di lesa maestà, comincia all’insegna di una cattiva stella.
L’azienda sembra sempre più nelle mani di un gruppo di dirigenti onnipotenti che, in combutta con sindacalisti non meno arroganti, fanno il bello e il cattivo tempo. Assumendo e facendo assumere figli, nipoti e parenti vari, quasi sempre privi di titoli di studio adeguati. Stando a quanto hanno denunciato a Sassate alcuni dipendenti, negli ultimi tempi sarebbero almeno 13 i casi “sospetti”.
Non basta. Le precedenti “fughe di notizie” hanno provocato una vera e propria “caccia alla spia”, finendo per creare un regime del terrore che sta esasperando i dipendenti per bene (la maggior parte) dell’azienda. Ed ora c’è perfino il sospetto che certe assunzioni nepotistiche possano nascondere dell’altro, qualcosa di molto più grave.
Insomma, la prima cosa che Mariani dovrebbe fare per riportare un po’ di serenità, è una bella indagine da parte dell’Internal Auditing. Ma solo dopo essersi accertato che anche quel settore aziendale non sia stato “inquinato” dal gruppo di potere dirigenzial-sindacale che detta legge.
Altrimenti, visto che è il miglior manager commerciale sulla piazza italiana, mandi tutti a quel paese e vada a cercare gloria e onori da qualche altra parte. Profumo si merita questo ed altro.
Leonardo ha già una funzione centralizzata di internal auditing e a guardare a quanti dirigenti ha beccato con le mani nella marmellata sembra funzionare pure bene.
Mi pare che Leonardo formi per decenni manager e poi chissà perché si pensa che debbano cambiare aria. In questi anni, per diverse ragioni, Leonardo ha perso Gordio, Giulianini ed ora si prospetta pure Mariani… Non è un po troppo?
Lorenzo Mariani e’ un manager d’altri tempi molto competente, se non e’ un promoveatur ut amoveatur.l’attuale amministratore delegato di Leonardo e’ affetto dalla sindrome di Procuste