MBDA Italia, check-up antistress per i dipendenti. Ma perché proprio alla Fisionet?

MBDA Italia, check-up antistress per i dipendenti. Ma perché proprio alla Fisionet?

19 luglio 2018

Dopo le inchieste che hanno mandato a casa manager e funzionari “truffaldini” della MBDA Italia, il principale consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la Difesa, l’azienda ha pensato bene di offrire ai superstiti – quelli non toccati dagli scandali, almeno per ora – un check-up gratuito per la diagnosi di eventuali “distress” di varia natura collegati a non meglio precisati fattori psiconeuroimmunologici.

Insomma, vogliono cercare di rinsaldarne i nervi messi seriamente a dura prova. Che azienda attenta e amorevole! Viene quasi la voglia di farsi assumere… almeno fintanto che il management sta ancora in piedi, visti i recenti licenziamenti di personaggi accusati – a vario titolo – di condotte disdicevoli al limite del codice penale. Ma quella è un’altra storia e l’abbiamo già raccontata >>qui<<

Tornando a questa premurosa iniziativa nei confronti dei propri dipendenti, come si legge nella comunicazione inviata da Pasquale Di Bartolomeo, Ad di MBDA Italia, questo servizio verrà offerto ai non-dirigenti (perché i dirigenti sono, in buona parte, ancora sotto stretta osservazione) per migliorare il benessere psicofisico.

Dove? Da Fisionet, un istituto privato ad indirizzo polispecialistico riabilitativo attivo a Roma. Ma perché proprio questo centro e non un altro? A saperlo…

E non è nemmeno la prima volta che la MBDA Italia si rivolge a questo istituto. Già l’anno scorso era stato offerto un bel check-up sulla colonna vertebrale. Perché è fondamentale avere la schiena dritta!

Le malelingue insistono a dire che vi sia un non meglio precisato “legame” tra i vertici italiani dell’azienda e la proprietà del Gruppo Fisionet, ma sicuramente non è così.

Alla MBDA Italia non saranno mica così incauti da mettersi a trafficare coi parenti, chessò, per dire… coi cugini? Sicuramente si tratta solo di dicerie. Ma se per caso dovesse essere così, una bella indagine ispettiva – sia da parte degli azionisti di maggioranza stranieri, Airbus e BAE Systems, con il 37,5% di azioni ciascuna, sia di Leonardo con il restante 25% – non gliela leverebbe proprio nessuno. Ma tanto ormai, una più una meno…