Nomine MEF: il miglior “cacciatore di teste” è il ministro Speranza, a un passo dalla soluzione del “problema Bubbico”

Nomine MEF: il miglior “cacciatore di teste” è il ministro Speranza, a un passo dalla soluzione del “problema Bubbico”

27 dicembre 2020

Zitti zitti, quatti quatti, i “duri e puri” della sinistra post-comunista di LEU-Articolo 1, guidati dall’instancabile (?) ministro della Sanità, Roberto Speranza, stanno per portare a termine il riciclaggio manageriale del fedele ex-Governatore della Basilicata e già vice-ministro dell’Interno, Filippo Bubbico.

Trombato alle politiche del 2018, come peraltro anche il suo leader (poi provvidenzialmente “ripescato” in Toscana), ora è stato appena indicato dal MEF nientemeno che come presidente e amministratore delegato di Acquirente Unico, società pubblica del gruppo GSE nata per approvvigionare l’energia elettrica per i clienti domestici e le PMI che ancora non sono passati al mercato libero. Altro che Spencer Stuart, altro che Key2People, altro che Egon Zehnder, i grandi “cacciatori di teste” strapagati dal MEF per trovare i migliori manager sul mercato…bastava rivolgersi a Speranza, che diamine! Così come anche ai vari Zingaretti, Renzi, Franceschini, Di Maio etc etc.

Bene, ora basta aspettare il 29 ed il 30 dicembre per vedere se anche i CdA e l’assemblea avranno il coraggio di perfezionare quest’ennesima operazione di bassa lottizzazione politica. Resa oltretutto ancora più sconcertante da due fattori:

1) l’età avanzata di Bubbico (67 anni) per debuttare nel ramo manageriale pubblico;

2) il non trascurabile fatto che dovrà essere comunque un incarico a titolo del tutto gratuito, dal momento che il prode Bubbico dispone già di un reddito pensionistico superiore ai 240mila euro, tetto massimo per i manager pubblici.

Non basta. A queste quisquilie, va aggiunto il particolare che Acquirente Unico ha in ballo un’emissione obbligazionaria di 500 milioni di euro in Lussemburgo. E gli investitori potrebbero non vedere affatto di buon occhio che il loro denaro sia nelle mani di un  neo-manager che lavorerà gratis.

Se, preoccupati o sfiduciati dalla nomina, decidessero di vendere le loro obbligazioni, al MEF come pensano di metterci una pezza? E’ gradita una risposta dal ministro Gualtieri. Vale la pena di rischiare per consentire al suo collega Speranza di risolvere gli incubi elettorali di LEU-Articolo 1 nell’amata Basilicata?