Tra Giorgia Meloni e Francesco Storace è scoppiata la pace?

Tra Giorgia Meloni e Francesco Storace è scoppiata la pace?

15 febbraio 2018

Passata è la tempesta. Se Giacomo Leopardi oggi fosse ancora tra i vivi, forse dedicherebbe questo celebre verso a Giorgia Meloni e Francesco Storace magari mettendoci il punto interrogativo come abbiamo fatto noi.

In effetti la sorpresa di vedere sulla prima pagina del Giornale d’Italia, diretto da Francesco Storace, la foto della leader di Fratelli d’Italia con il titolo esplosivo di “Ecco Giorgia” che annuncia un’intervista della Meloni, fatta proprio dal direttore Storace, prende tutti di sorpresa o almeno quelli che ancora non hanno capito cosa sta accadendo in quella che una volta era la comunità che si riconosceva in Alleanza Nazionale.

Dopo un periodo, forse troppo lungo, di reciproche accuse politiche e a volte anche di attacchi personali tra la Meloni e Storace sembrerebbe che stia per scoppiare la pace.

Il condizionale è d’obbligo anche perché, tanto per usare un noto proverbio, una rondine non fa primavera ma quantomeno leggere la prima domanda posta dal direttore del Giornale d’Italia che le dice “Bentrovata, è da un po’ che non ci si sente..” e lei che risponde “Non per colpa mia. Tu avevi un po’ da fare al nord” e l’utilizzo, da parte della Meloni del verbo avere usato al presente imperfetto ci fa pensare che un “disgelo” tra i due politici sia in corso.

L’intervista prosegue trattando soprattutto dell’iniziativa che vedrà la prossima domenica tutti i candidati nelle liste di Fratelli d’Italia convocati a Roma per firmare pubblicamente il “patto anti inciucio”, che però non vedrà la presenza né della Lega né di Forza Italia.

Giorgia Meloni risponde alle domande di Storace in modo chiaro, mettendo in evidenza che Fratelli d’Italia, al contrario di tutte le altre forze politiche, intende assumere e far assumere ai propri candidati l’impegno a non “cambiare casacca” nel corso della legislatura come è accaduto in quella che sta terminando.

Infatti, secondo i calcoli di OpenPolis pubblicati sul Sole 24 ore, sono 347 parlamentari, il 35,53% degli eletti, che nel corso della legislatura che si sta chiudendo hanno cambiato casacca e alcuni di questi lo hanno fatto più volte in questi cinque anni.

Dunque, secondo la Meloni, è necessario mandare agli elettori “un messaggio di chiarezza” prima dell’apertura dei seggi elettorali.

Alla domanda di Storace riferita al rapporto con gli alleati, la Meloni risponde dicendo che se Salvini e Berlusconi hanno scelto di “fare a gara a chi si ruba più voti a vicenda”, il suo partito preferisce parlare agli indecisi e far conoscere le proposte che, a volte, gli alleati “hanno saccheggiato”.

Poi la leader di FdI rilancia il tema della sovranità e del patriottismo affermando che “non c’è sovranità senza Patria”, concetto questo tanto caro anche a Storace, continuando e dicendo che “Oggi Fratelli d’Italia è il movimento dei patrioti: una scelta chiara e coerente che guarda al futuro con una fiamma tricolore che ne illumina il percorso”.

Il riferimento al simbolo del MSI, sotto il quale si è trovata per decenni una comunità purtroppo in diaspora da anni, è, forse, l’anello di congiunzione tra Meloni e Storace soprattutto dopo l’uscita di Storace e dei suoi tanti seguaci dal Movimento per la Sovranità a causa di divergenze con il segretario Gianni Alemanno accusato di essersi appiattito troppo nei confronti del partito di Matteo Salvini.

L’intervista parla anche delle proposte che FdI porterà avanti in parlamento “sul piano di difesa della famiglia naturale e di sostegno alla natalità”. L’intervista si conclude con un accenno sulla “sofferenza” della Meloni per non poter essere, quanto vorrebbe, vicino alla figlia Ginevra assicurando alla sua piccola, però, il minimo di tempo indispensabile che una mamma deve dare alla figlia anche perché, afferma Giorgia Meloni, “non sarò mai convincente nel dire che mi occuperò delle famiglie degli italiani se non riesco a prendermi cura della mia”.

Insomma un’intervista a tutto campo che fino a poche settimane fa sarebbe stata impensabile e che, forse, dimostra che il dialogo è ancora possibile tra chi ritiene che le “radici politiche” non possono e non debbano essere messe da parte per interessi che con la politica hanno poco a che fare.

E’ ancora presto per pronunciarsi su un eventuale “riavvicinamento” tra il capo di FdI e l’ex presidente della Regione Lazio ma sicuramente questa intervista assomiglia tanto alla recente stretta di mano, alle olimpiadi invernali in Corea, tra il presidente sudcoreano Moon Jae e il capo della delegazione nordcoreana Kim Yong-nam, il più alto funzionario di Pyongyang mai in visita al Sud.

Una cosa è certa, sia la Meloni che Storace non hanno apprezzato, seppur con sfumature diverse, il comportamento di Gianni Alemanno che si è avvicinato troppo a Matteo Salvini.

Infine un’annotazione sul titolo a tutta pagina del Giornale d’Italia: “Giorgia Meloni: Basta con i voltagabbana”.

Chissà se sia Giorgia che Francesco stavano pensando alla stessa persona?