L’anima di Giacomo Puccini tra le mani del pianista Monaldo Braconi

L’anima di Giacomo Puccini tra le mani del pianista Monaldo Braconi

11 maggio 2018

La musica di Giacomo Puccini, le sue opere e le celebri arie, sono patrimonio non solo degli amanti del melodramma o della musica classica, ma anche di chi non frequenta i teatri o le sale da concerto.

Chi non conosce la celebre “E lucean le stelle” o “Vissi d’arte” tratte dalla celebre opera “Tosca” che Puccini scrisse nel 1900. Chi non ha ascoltato almeno per una volta l’aria “Un bel dì vedremo” cantata da Butterfly nella omonima opera oppure “O mio babbino caro” dal Gianni Schicchi?

Ieri sera queste arie, e tante altre del grande compositore toscano, hanno incantato il pubblico presente alla sala Riario del borgo di Ostia Antica con la sola differenza che ad eseguirle non c’era l’orchestra o i cantanti ma un solo pianoforte suonato magistralmente dal Maestro Monaldo Braconi, uno dei più bravi e convincenti pianisti della scena musicale e che fa onore all’Italia.

In un concerto appassionante e commovente Monaldo Braconi ha eseguito un “viaggio musicale” tra gli incantevoli capolavori delle opere più note del Maestro Giacomo Puccini riuscendo a provocare una forte emozione tra il pubblico e riuscendo a trasformare le sue mani, che volavano sulla tastiera, lo strumento per unificare la sua passione alla “vera anima” di Puccini in un turbinio di emozioni che ha creato un clima di “magica risurrezione” del Maestro di Torre del Lago che ancora oggi, a distanza di oltre 90 anni dalla sua scomparsa, riesce a rendere le sue composizioni sempre attuali e soprattutto “uniche”.

Monaldo Braconi con la maestria e la sensibilità propria del suo essere musicista è riuscito ad eseguire queste “Fantasie d’opera da Puccini”, compendio da alcune opere composte dal Maestro e trascritte per pianoforte da Emile Tavan, musicista francese contemporaneo di Puccini che seppe affrontare il perenne problema del rapporto tra parola e musica nel melodramma riuscendo a far emergere l’alto valore della musica rispetto alle suggestioni dell’arte scenica e della parola.

Tutto questo lavoro Monaldo Braconi è riuscito, nel suo concerto, a trasmetterlo al pubblico che ha manifestato il suo gradimento con i minuti di applausi rivolti al pianista. Un’estasi durata quasi due ore in cui Braconi ha incantato la platea nella suggestiva cornice della sala Riario che sembrava rivivere i fasti della cinquecentesca sala dell’Episcopio affrescata da Baldassarre Peruzzi in cui la musica diventa magia e le mani del Maestro Braconi assumevano la forma delle mani del Maestro Puccini mentre sul suo pianoforte componeva i suoi capolavori.

Braconi, dotato di una tecnica pianistica conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, è particolarmente famoso in Russia dove, dopo essersi diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia con il massimo dei voti e la lode, ha terminato i suoi studi di perfezionamento presso il Conservatorio Rimskij-Korsakov di San Pietroburgo sotto la guida di Oleg Malov e dove ancora oggi esegue numerosi concerti che sono sempre un successo di pubblico.

Attualmente è docente presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso ed è maestro collaboratore presso i corsi dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena e presso i corsi di Alto perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

La serata di ieri sera è stata l’occasione per presentare il disco con l’opera completa sulle musiche di Puccini che comprende tre cd con 22 brani tutti tratti dalle opere del Maestro. Insomma, anche discograficamente, un cofanetto di preziosa rarità che sta ottenendo, come merita, il dovuto e giusto successo editoriale.

Tra i prossimi progetti discografici del Maestro Braconi si segnala un cd dedicato a Gershwin, uno in un duo fagotto-pianoforte con Francesco Bossone, primo fagotto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dedicato a Schumann e un cd su fantasie per pianoforte tratte da opere di Giuseppe Verdi.

Monaldo Braconi rappresenta un’eccellenza tutta italiana che ha la capacità di emozionare e di trascinare il pubblico in una bolla di emozioni dalle quali e difficile uscire e che nel caotico mondo di oggi rappresenta una medicina per l’anima e per l’udito.