Accordo economico prima di sposarsi. E così vissero (forse) felici e contenti

Accordo economico prima di sposarsi. E così vissero (forse) felici e contenti

11 dicembre 2017

Come idea non è affatto male: un patto scritto prima del matrimonio, per litigare poi di meno in caso di eventuale separazione.

Vista la grande incertezza che regna in Italia con la legge sul divorzio, in Parlamento si sta cercando di trovare una soluzione. Una di queste potrebbe essere appunto concordare e quantificare prima delle nozze l’assegno di mantenimento, la casa, a chi spetta la macchina. È così via.

Certo, non proprio il massimo prima di sposarsi, visto che, almeno in teoria (anzi, in molti casi, solo in teoria) il matrimonio dovrebbe unire due persone per sempre. Ma sicuramente un modo per evitare liti una volta lasciati e vere e proprie guerre in tribunale tra ex coniugi.

D’altronde quello dei patti prima di pronunciare il fatidico “sì” negli USA è una prassi molto diffusa, denominata modello dei “prenup” e la commissione giustizia della Camera vorrebbe a breve trasferirla anche in Italia.

Il ddl prevede una serie di accordi economici dopo la fine del rapporto. Solo se le intese riguardano i figli minori, servirà l’ok della procura del tribunale.

Anche perché il tema dell’assegno divorzile, che nella grandissima maggioranza dei casi viene attribuito alla ex moglie, è di grande attualità. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione del maggio scorso, che ha eliminato il riferimento al tenore di vita goduto dagli ex coniugi quando erano sposati e che fa invece riferimento all’autosufficienza, le discussioni continuano.

E non si fermeranno sicuramente. Tanto vale mettersi d’accordo prima. Oppure, se non si è sicuri, prima di sposarsi, pensarci centinaia di volte.