Pinotti-Pinocchia, le rivalità Genova-La Spezia e le promesse non mantenute

Tutta presa dalle “grandi manovre” con il “generalissimo” Graziano-Badoglio per portare a casa la contestata riorganizzazione delle Forze Armate, la ministra Roberta Pinotti si dimentica delle promesse fatte per risolvere i problemi concreti. È il caso del glorioso Arsenale di La Spezia, per il rilancio del quale sono stati investiti solo 4 dei 30 milioni promessi.

pinotti, roberta pinotti, libro bianco della difesa, difesaLa denuncia arriva sulle pagine di cronaca cittadina de “La Nazione” con un’intervista al segretario generale della funzione pubblica della CISL, Franco Volpi.
Senza le risorse del piano Brin, insieme all’Arsenale – tuona il sindacalista – è in gioco non solo il futuro della base militare ma anche un patrimonio insostituibile di professionalità che non potrà essere consegnato alle generazioni future… il vero nodo è la garanzia del turnover, per evitare che l’uscita delle maestranze più anziane blocchi di fatto il trasferimento del loro grande patrimonio di competenze ai giovani… Dei 30 milioni originariamente previsti  -prosegue Volpi – ne sono arrivati 4… servono ragazzi che imparino il mestiere degli anziani, prima che questi escano dalla produzione…

La soluzione, secondo il sindacalista, è semplice: “Riaprire la scuola operai, chiusa da vent’anni… diversamente, a parte due o tre nicchie produttive, diventeremo solo un organo di controllo… l’Arsenale deve rinascere, la città ne ha bisogno“.

Per ora, il sindacato ha proclamato solo lo stato di agitazione, ma se nelle prossime settimane non arriveranno segnali da Roma, dal confronto si passerà allo scontro. E agli scioperi.

Nessuno ne parla a Spezia, ma il sospetto è che sul destino dell’Arsenale possano finire per incidere le lotte interne al Pd. Non è un mistero che la genovese Pinotti (che secondo qualcuno sta accarezzando il progetto di candidarsi a sindaco del capoluogo di regione), non si senta particolarmente attratta dalle problematiche del collegio elettorale del ministro della Giustizia, lo spezzino Orlando. Che si è appena candidato alla segreteria contro Matteo Renzi, cioè al leader di cui la Pinotti è tra i “fedelissimi”.

E il mancato rispetto delle promesse fatte a suo tempo per gli stanziamenti del piano Brin, sta alimentando questo sospetto, giorno dopo giorno. Soprattutto vedendo che la Pinotti-Pinocchia non perde invece occasione di coccolarsi e facilitare Fincantieri e le  sue ricche commesse.

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