Popolare Vicenza: la causa contro Bankitalia e CONSOB e il silenzio omertoso dei media

Popolare Vicenza: la causa contro Bankitalia e CONSOB e il silenzio omertoso dei media

19 febbraio 2018

La causa contro Banca d’Italia e CONSOB da parte dei risparmiatori truffati per il crack della Popolare di Vicenza? Non è una notizia. Quindi, si può tranquillamente ignorare. E incassare così la gratitudine dei due “poteri forti” che potevano e dovevano intervenire, ma si sono ben guardati da farlo. Come è emerso chiaramente dalle audizioni in sede di Commissione d’inchiesta parlamentare.

Il mondo dell’informazione, grandi e piccoli quotidiani e media radiotelevisivi, continuano ad ignorare la vicenda, finita sul tavolo di un giudice di Venezia, chiamato a pronunciarsi su una richiesta di danni che per ora vale 60 milioni di euro. Cifra destinata a lievitare, mano a mano che ai primi dieci denuncianti finiranno per aggiungersene parecchi altri.

Con l’unica lodevole eccezione della “Verità” e di pochi altri, l’autocensura sta raggiungendo vette davvero spregevoli. Guai a disturbare gli equilibri di Palazzo Koch, guai ad infastidire i successori di Giuseppe Vegas e compagnia bella.

Strani controllori quelli di Bankitalia e CONSOB, per non accorgersi che i 506 milioni di finanziamenti concessi da Zonin ai suoi clienti-investitori(su input di consiglieri fraudolenti che era dovranno necessariamente venire alla luce) per l’aumento di capitale del 2013/2014, servirono solo a gonfiare smisuratamente il titolo. Perché quei 62,5 euro del punto massimo, valevano effettivamente non più di 26 euro prima dell’aumento di capitale truffaldino e non più di 23 dopo.

Ora, forti anche di alcune sentenze della Cassazione, che hanno già riconosciuto la responsabilità della CONSOB di fronte alla non veridicità di un prospetto finanziario, i risparmiatori-azionisti truffati e grassati, vogliono davvero verificare -sia pure nel silenzio omertoso dei media- se davvero ci sia un giudice, oltre che a Berlino, anche a Venezia.