Rai: la guerra tra GVG e MEDIA KITE per le produzioni news a NY, i dettagli /2

Dopo che la GVG, con una lettera infocata indirizzata a viale Mazzini, alla Commissione Vigilanza e a Cantone, ha denunciato l’irregolarità dell’appalto delle produzioni news Rai a New York, in virtù di “rapporti personali tra il signor Francesco Malatesta, titolare della MediaKite e alcuni organi della direzione RAI“, il Dg Orfeo ha sospeso gli effetti della gara, in attesa di sviluppi.

Intanto, però, è arrivata anche un’improbabile risposta da parte di viale Mazzini che, farcita di burocratese e blablabla, rimanda al mittente le accuse, accusando la GVG di aver scritto “molteplici imprecisioni ed inesattezze“.

Vediamo un po’ quali sarebbero. Innanzitutto, la Rai spiega che la procedura di affidamento dell’appalto prevedeva più fasi: una aperta a tutti gli operatori economici e una “ad invito” che ha coinvolto “tutte le imprese che hanno dichiarato l’effettivo possesso dei requisiti di partecipazione“.

Nell’ottobre 2017 sono state aperte le buste dei partecipanti al bando ma “non si é ancora giunti all’aggiudicazione della procedura e sono in corso le attività di verifica del possesso dei requisiti generali e speciali in capo alla Mediakite Corp., e di verifica dell’offerta economica di Mediakite“. Insomma, ancora non hanno deciso nulla. Dicono.

Rassicurando sulla moralità e imparzialità della Commissione tecnica chiamata a valutare le proposte, negano di aver ricevuto via mail alcuna richiesta di accesso agli atti della procedura di gara, diversamente da quanto affermato dalla GVG. Provate a controllare nella cartella di spam, hai visto mai.

Mediakite – scrive la Rai – come tutti i partecipanti alla procedura, ha dichiarato in sede di presentazione dell’offerta di non essere a conoscenza dell’esistenza di situazioni di conflitto di interesse con il personale della Stazione Appaltante”. Croce sul cuore. Perché non fidarsi?

“La lex specialis di gara non richiede che le risorse designate per l’esecuzione dell’appalto siano, al momento della presentazione dell’offerta, residenti negli USA o in possesso del permesso di soggiorno e di lavoro. Ciò poiché il rispetto della legislazione in materia di immigrazione da parte dell’appaltatore attiene esclusivamente alla fase esecutiva dell’appalto, non anche a quella di affidamento”. Che senso ha affidare un appalto a un’azienda che, in fase esecutiva, non avrebbe comunque i requisiti in regola? Ah, saperlo.

“Non é richiesta dalla lex di gara la proprietà e/o la disponibilità, al momento della presentazione dell’offerta, di mezzi necessari all’espletamento del servizio. Anche tale elemento, infatti, attiene esclusivamente alla fase esecutiva dell’appalto, essendo lasciata all’impresa la facoltà di provvedere al reperimento dei mezzi soltanto a seguito dell’eventuale affidamento”. Presentateci il genio che si è inventato questa lex.

Tagliando corto, la Rai sostiene di aver valutato “buona l’offerta di Global Vision Group e ottima l’offerta di Mediakite”. Insomma, l’appalto è mio e lo gestisco io.

 

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