Rai, quel brutto vizio degli appalti esterni che umilia i dipendenti e fa imbestialire i sindacati

Rai, quel brutto vizio degli appalti esterni che umilia i dipendenti e fa imbestialire i sindacati

08 gennaio 2018

Certo che la Rai pullula di incompetenti e sfaticati! Gente senza arte né parte, capace solo di rubare lo stipendio a fine mese. E poco importa se per anni queste stesse persone col loro lavoro hanno contribuito a dare lustro e prestigio a viale Mazzini. Che dire? Si devono essere istupidite e impigrite con l’età.

Altrimenti non si spiega come mai il duo Cecatto-Zibellini (rimasto orfano della Sciommeri) sia costretto ancora una volta a pagare a peso d’oro – coi soldi del canone Rai – risorse esterne per fare un lavoro per il quale ci sono già dipendenti competenti e regolarmente stipendiati.

L’ennesimo caso che ha fatto, giustamente, imbestialire i sindacati: l’intero settore Costumi, Trucco e Parrucco per un programma su RaiUno, Superbrain, è stato dato in blocco in appalto a delle società esterne, tra cui la Endemol.

Insomma, le maestranze di viale Mazzini saranno di nuovo ospiti a casa loro, esautorati e umiliati nella loro professionalità.

Come se questo non bastasse, denunciano i sindacati, “si assisterà all’appalto nell’appalto, in quanto per l’immagine della “pentita” conduttrice Paola Perego non basterà la costumista esterna, ma sarà previsto uno stylist tutto per Lei, che guadagnerà, per la sola produzione del programma, presumibilmente, quanto guadagna una costumista interna, in un anno di lavoro“.

Inoltre, “per la realizzazione del programma televisivo, poi, un intero studio del Nomentano è stato adibito a “magazzino di lusso”, per i manufatti di scena, realizzati completamente in appalto, in barba alle maestranze Rai, costruttori, decoratori e tutti gli operai altamente specializzati“.

Manco a dirlo le varie sigle sindacali sono sul piede di guerra “per liberare le professionalità interne Rai, da sempre ostaggio delle Società di produzione esterne“. Faranno di tutto, giurano, per “scongiurare il pericolo di un’esternalizzazione strisciante del Settore, che vede Direttori e Responsabili, protagonisti e complici di questo nefasto scenario, ognuno a vario titolo colpevole dello scempio che si sta consumando, approfittando, ciascuno, del regime pubblicistico che rallenta ogni attività, forti dei ritardi delle Reti televisive nel dar via ai progetti editoriali dei programmi, non reintegrando il personale, affidano alle società esterne la produzione e la realizzazione delle attività proprie dell’Allestimento Studi”.

Questa situazione sta diventando insostenibile, sia eticamente sia economicamente. Prima o poi la trimurti della Produzione Rai dovrà renderne conto. E per capirlo, non ci vuole decisamente un Superbrain.