Rai, si scrive Fuortes, si legge Funiciello: ecco i retroscena delle nomine e della vittoria di FdI con Petrecca alle news

Rai, si scrive Fuortes, si legge Funiciello: ecco i retroscena delle nomine e della vittoria di FdI con Petrecca alle news

17 novembre 2021

C’è il marchio di Palazzo Chigi anche sulle nomine per l’informazione di viale Mazzini. Altro che Fuortes: il “pacchetto” è firmato da Mario Draghi attraverso il suo capo di gabinetto Antonio Funiciello, il gentiloniano che difatti ha imposto al TG 1 la “regina del trasformismo” Monica Maggioni. Ma che ha anche rispettato l’input del premier per l’indennizzo all’opposizione di FdI dopo la decapitazione di Giampaolo Rossi dal CdA: difatti alla guida di Rainews 24 arriva Paolo Petrecca. Non Nicola Rao, cioè il candidato più autorevole, affondato dalla faziosità del combinato disposto Pd-Lega solo per aver scritto in passato due libri cult sulla destra (La Fiamma e la Celtica e Il Sangue e la Celtica). Era già successo anni fa quando doveva essere nominato condirettore della TGR, ma all’ultimo momento fu vittima del colpo di mano dell’allora presidente leghista Marcello Foa in favore di un altro seguace di Salvini, Roberto Pacchetti. Un voltafaccia che segno’ l’inizio della frattura, in viale Mazzini, tra Lega e Fratelli d’Italia. Ora, per Rao, dovrebbero comunque aprirsi le porte del TG 1 come vice della Maggioni, sempre in rappresentanza dell’opposizione. Con buona pace dell’intrigante “autocandidato a tutto” Paolo Corsini e dei suoi sponsor sinistrorsi di Largo Fochetti.
Per il resto, giusta e opportuna la promozione di una corretta professionista come Simona Sala alla guida del TG 3, anche se avrebbe meritato più della Maggioni quella del TG 1. Mentre invece c’è da cominciare a pregare per le sorti dei giornali radio e della prima rete di via Asiago se davvero sarà confermato l’arrivo del superprotetto (dal M5s) Giuseppe Carboni (e non del bravo Andrea Vianello), responsabile di uno dei più orrendi telegiornali della corazzata dell’informazione di viale Mazzini. Peccato davvero, perché così si rischia di rendere vano l’eccellente lavoro fatto in questi anni dal direttore della Radiofonia, Roberto Sergio, ma evidentemente non si può avere tutto dalla vita.
Inevitabile anche il riconoscimento a Mario Orfeo, destinato a sovrintendere l’approfondimento dei programmi giornalistici. Anche in questo caso, l’uomo giusto al posto giusto, alla faccia degli ingiusti attacchi subiti in questi ultimi anni.
Così come corrette sono le conferme per Gennaro Sangiuliano al TG 2 e di Alessandro Casarin alla TGR; e la promozione di Alessandra De Stefano a direttora di RaiSport al posto dello scialbo leghista Auro Bulbarelli.
L’impressione prevalente è che, con queste nomine, l’ipotesi di Mario Draghi come futuro Presidente della Repubblica si sia fatta, comunque, ancora più concreta.