SACE: ecco il “rischiatutto” di Wonder Woman Ricci che fa tremare le vene dei polsi di Giorgetti
A due mesi dalla nomina del nuovo amministratore delegato, lunedì prossimo verrà varata in SACE un’altra riorganizzazione aziendale “mirata” ad ottenere dal MEF la conferma dell’AD uscente.
Alessandra Ricci, tesserata CISL ed autoproclamatasi Wonder Woman alla convention aziendale (si è presentata travestita con tanto di mantello rosso ed accessori in oro), ormai interpreta a modo solo suo il mandato governativo di garantire con fondi pubblici operazioni di finanziamento fino a 50 milioni senza alcuna verifica tecnica di pre-fattibilità.
Non serve essere esperti di assicurazioni per capire che le garanzie su finanziamenti concesse a pioggia in questi ultimi anni finiranno probabilmente per determinare consistenti perdite statali negli anni futuri (quando Wonder Woman sarà già volata via).
Perdite che si stima possano ammontare a parecchi miliardi annui senza essere esplicitate nel bilancio pubblico perché (impropriamente) non vengono contabilizzate nel bilancio statale le riserve per perdite attese su rischi assunti (come invece è richiesto alle compagnie assicurative).
Al ministro Giorgetti già tremano le vene dei polsi perché sarebbe lui a doverne rispondere, mentre le banche faranno affari d’oro senza assumere alcun rischio (neutralizzato dalle garanzie pubbliche).
Cosa ha deciso di fare Wonder Woman Ricci? Intende trasferire nelle diverse sedi territoriali (quasi) tutte le risorse incaricate dello studio di pre-fattibilità necessario per erogare consapevolmente le garanzie statali. Sono stati ideati degli invitanti pacchetti retributivi per trasformare analisti di credito in “Sales Warriors”, venditori porta a porta di polizze assicurative, praticamente eliminando ogni controllo del rischio fino a 50 milioni di euro per volumi complessivi di 30 miliardi all’anno.
Per SACE il rilevante aggravio dei costi per i trasferimenti del personale è poca cosa rispetto all’innesco della bomba ad orologeria piazzata nel bilancio dello Stato.
Quello che lascia sgomenti i dipendenti SACE è che il Governo consenta all’auto-proclamatasi Wonder Woman di continuare lo svilimento professionale di un’azienda investita da continue riorganizzazioni ed ormai allo sbando tra licenziamenti/demansionamenti di chi si occupava dell’analisi di quei rischi che il Governo si è assunto (e continua ad assumersi) attraverso la Ricci ed i nuovi Sales Warriors di SACE.
È bene che Giorgetti tenga a mente che Wonder Woman è un personaggio di fantasia con superpoteri, che invece Alessandra Ricci non ha, se non quelli di concedere ai dipendenti uno smart working illimitato e di poter lavorare solo 4 giorni alla settimana.
SACE era un’azienda assicurativa attenta e scrupolosa fintanto che gestiva risorse proprie di cui doveva rispondere agli azionisti, ma con la sprofessionalizzazione voluta da Wonder Woman Ricci ormai i rischi assunti per suo tramite dal Governo italiano sono del tutto fuori controllo, al pari della condotta bizzarra della sua amminist