TERNA: dopo la multa CONSOB, la Di Foggia ricorre ai “soffietti” ricchi di termini in inglese, ma nasconde le sexual harassment in azienda

TERNA: dopo la multa CONSOB, la Di Foggia ricorre ai “soffietti” ricchi di termini in inglese, ma nasconde le sexual harassment in azienda

17 gennaio 2025

Al via la controffensiva di Giuseppina Di Foggia per cercare di tamponare gli effetti mediatici della pesante censura inflitta dalla CONSOB per i suoi sistemi spicci di liquidare i top manager “sgraditi” (Scornajenchi, Del Villano etc etc). Per farlo, l’ineffabile AD sta scegliendo preferibilmente le testate legate al centrodestra, rimpinzandole di notiziole in cui brillano i più ricercati termini in lingua inglese per illustrare la magnificenza delle novità introdotte in azienda.

Peccato che tutte queste meraviglie sul merito, il rispetto, l’inclusione, l’immancabile parità di genere, facciano poi a pugni con altre realtà. Come ad esempio il tentativo di tenere nascosto un episodio emblematico: le molestie sessuali in ascensore di uno dei più stretti e fidati collaboratori della Di Foggia, un top manager oltretutto particolarmente coinvolto in tema di comunicazione all’esterno delle fantastiche innovazioni aziendali.

La vittima di queste molestie ha subito attivato le procedure interne previste in questi casi, ma per ora senza ottenere giustizia. Perché pare che la “grana” venga tenuta rigorosamente nascosta.

Ma la Di Foggia ha altro a cui pensare, superimpegnata com’è in incontri e colloqui (per garantirsi la conferma per un secondo mandato) nel lussuoso ufficio di rappresentanza in pieno centro pagato appena il doppio di quello a suo tempo acquistato dal suo predecessore, Stefano Donnarumma.