Sanità, l’inferno del Pronto Soccorso del Gemelli: ecco come si distrugge un’eccellenza pensando al tennis

Sanità, l’inferno del Pronto Soccorso del Gemelli: ecco come si distrugge un’eccellenza pensando al tennis

14 ottobre 2018

Quella che mettiamo on line qui sotto, è una lettera che si commenterebbe da sola. Senza alcuna aggiunta. E invece qualche aggiunga la merita. Perché anziché  inviarla al direttore, andrebbe indirizzata alla ministra della Sanità, Giulia Grillo e a tutti i membri del Consiglio Regionale del Lazio, governatore Nicola Zingaretti in testa.

Il caos che regna sovrano al Pronto Soccorso del Gemelli, ormai non può più essere ignorato: sei-otto ore di attesa al “triage” per la visita propedeutica al ricovero, sono un’arco di tempo intollerabile se ci si trova di fronte ad un “codice giallo”, la condizione che segue i “codici rossi” dell’imminente pericolo di vita. I casi che denunciamo si sono verificati non più tardi di ieri e riguardano due anziane, l’una con un ictus e l’altra con la recidiva di una grave infezione intestinale contagiosa, entrambe già ampiamente e documentalmente diagnosticate.

È una vergogna assoluta, che chissà  quante altre volte si è verificata. Chi ha la responsabilità deĺla sanità a livello nazionale, ma soprattutto a Roma e nel Lazio, lasci da parte le beghe della politica (e magari il rilancio del PD) e vada piuttosto a vedere di persona cosa accade negli ospedali della capitale. Dove certi medici preferiscono dedicarsi ad organizzare tornei di tennis con VIP con la scusa della prevenzione.