Servizi: con Carta al vertice di Leonardo, parte il ricambio a quelli di AISE e AISI
La designazione del generale Luciano Carta a presidente di Leonardo (la nomina effettiva scatterà con l’assemblea del 20 maggio), ha automaticamente messo in moto anche la macchina per il ricambio al vertice dei servizi. E non solo dell’AISE (controspionaggio), ma anche dell’AISI (sicurezza interna), visto che il 29 aprile scade la proroga concessa dal governo Conte-bis all’attuale direttore, il generale-prefetto Mario Parente. L’orientamento dell’esecutivo, malgrado l’agitazione di molti autocandidati (tra cui spiccano i soliti Carlo Massagli e Carmine Masiello), sembra quello delle “soluzioni interne” e quindi della linea della continuità e dell’esperienza sul campo. Per l’AISE, la scelta dovrebbe avvenire tra i due vice più titolati di Carta: i generali Giovanni Caravelli (Esercito) e Angelo Agovino (Carabinieri), con il primo leggermente favorito anche per motivi di anzianità nell’incarico. Tagliato invece fuori dalla corsa, il terzo vice, Giuseppe Caputo, i cui tentativi di sponsorizzazione in ambito Pd si sarebbero rivelati del tutto controproducenti. Ma Agovino sarebbe in corsa pure per la sostituzione di Parente. E se ciò avvenisse, le due agenzie di intelligence potrebbero contare entrambe su “ufficiali e gentiluomini” particolarmente stimati in Italia e all’estero, che oltretutto vantano anche un ottimo rapporto tra loro. L’incubo degli autocandidati “esterni”, comunque, resta reale, soprattutto con un governo sempre più debole e diviso su tutto. Si preparano settimane di fuoco e di inquinamenti informativi. Basti vedere la piccata risposta della Farnesina, proprio oggi, al filo-renziano “Foglio” sui soliti sospetti relativi alla missione dei medici militari russi. “Frutto di un accordo tra i vertici di governo” -dice la nota- che chiama in causa direttamente Palazzo Chigi. Non male come aperitivo dei giorni che ci aspettano in tema di intelligence “deviata” e non…