Teatro Sette, con “Non ti vedo da vicino” abbatte il muro dell’incomunicabilità

Teatro Sette, con “Non ti vedo da vicino” abbatte il muro dell’incomunicabilità

12 aprile 2018

La sala di Teatro Sette di via Benevento a Roma si distingue dalle altre sale teatrali romane per l’essenzialità della forma unita all’alta professionalità degli attori che calcano quel palcoscenico.

Merito di Michele La Ginestra che ogni anno arricchisce il cartellone con commedie stuzzicanti e provocatorie dal punto di vista dei temi trattati. Con l’ironia, Teatro Sette affronta le grandi tematiche del quotidiano, dalla religione alla commedia dell’arte fino ai risvolti psicologici della difficoltà, propria di questi tempi tecnologici, della comunicazione tra due anime gemelle.

Questa volta è il caso dello spettacolo “Non ti vedo da vicino” scritto da Alessandra Merico che è anche la protagonista femminile (Aurora) dello spettacolo ma è affiancata da una compagnia di tutto rispetto a partire da Enzo Casertano (Filippo) che interpreta il suo vicino (di muro) a Danila Stalteri (Anna la sorella psicopatica) e per finire con il bravissimo Fabio Avaro (Armando l’amico frustrato di Filippo).

Una commedia che si snoda in un turbinio esilarante di battute che, grazie alla sapiente interpretazione degli attori, propone un tema, come quello della difficoltà comunicativa, in modo leggero ma profondamente e psicologicamente studiato.

Se Aurora e Filippo riescono a fidanzarsi senza mai vedersi, Anna e Armando, grazie alla sorella e all’amico, riescono a ripescare i propri risentimenti giovanili e a farsi una guerra senza limiti.

La diffidenza nel prossimo, la solitudine, la spregiudicatezza e le incompatibilità caratteriali, ben miscelate tra di loro, fanno di questo spettacolo un momento di sana, divertente e profonda riflessione sul come oggi “le paure e i muri” che ci costruiamo dentro possono essere superati e abbattuti con la comprensione e voglia di affrontare la realtà per come è e non per come vorremmo che fosse. Insomma quattro personaggi in cui lo spettatore può identificarsi volta per volta. Lo spettacolo sarà al Teatro Sette fino al 15 aprile per poi trasferirsi al San Babila di Milano