Ugl, fuga dei sindacalisti di Brindisi che aderiscono alla Confial

Ugl, fuga dei sindacalisti di Brindisi che aderiscono alla Confial

23 gennaio 2018

Le tormentate vicende del sindacato di via delle Botteghe Oscure sembra siano la causa principale dell’esodo dei dirigenti sindacali della Ugl di Brindisi che, guidati dal segretario generale del sindacato Brindisino, Ercole Saponaro, si sono dimessi in massa per approdare al sindacato autonomo Confial.

La storia è sempre la stessa dei precedenti casi di fuggi-fuggi dalla Ugl e, stando a quanto riportato da una nota diffusa da un notiziario locale, sono dovute anche alla stanchezza “della situazione che vede tutti i dipendenti ormai da mesi senza stipendi, da crediti e risorse che i Territori reclamano visto il decentramento delle risorse su Roma”.

Il riferimento alla situazione dell’Enas è palese ma ci sono anche motivazioni attinenti alla gestione romano-centrica del sindacato che, si legge nella nota diffusa, è responsabile di aver creato sui territori, a seguito di una iniqua politica di ritorno dei contributi versati che vengono trattenuti in grande parte dalla confederazioni, situazioni debitorie ormai insostenibili.

Ercole Saponaro, allievo dell’indimenticabile Fedele Pampo, scomparso prematuramente pochi anni fa, ha percorso tutti i gradini della dirigenza sindacale, in Cisnal prima e in Ugl poi, arrivando al massimo livello provinciale di segretario della Ugl brindisina, ruolo ricoperto fino a ieri giorno in cui con altri dirigenti di nove federazioni provinciali di categoria ha deciso, aderendo alla Confial, di dare corpo anche a Brindisi alla struttura confederale di questo sindacato autonomo assumendone l’incarico di segretario generale Provinciale.

Insomma, la fuoriuscita di personaggi che hanno contribuito alla crescita della Cisnal e della Ugl la dice lunga sul malcontento che regna sovrano all’interno dei territori e delle categorie.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Ercole Saponaro il quale ci ha confermato che “buona parte del malcontento è nato con l’elezione, contestata dalla magistratura, dell’attuale segretario generale del 2014 a Montesilvano e dall’assenza di meritocrazia arrivando ad oggi, con la gestione della crisi dell’Enas e della fusione con Acai che – secondo l’ex dirigente della Ugl – non riuscirà a salvare l’ente (Enas) anzi ha gettato i dipendenti del patronato, senza stipendio e senza retribuzioni, nella disperazione personale e nel più totale isolamento non avendo gli stessi dipendenti, ancorché richiesta, alcun tipo di interlocuzione con i diretti superiori”.

Saponaro continua affermando che “i dipendenti della provincia di Brindisi, non solo stanno attivando le pratiche vertenziali e giudiziarie per il recupero dei loro stipendi ma stanno inoltrando alla Procura della Repubblica denuncia penale per la vergognosa vicenda dei TFR”.

L’ex dirigente dell’Ugl lancia poi un j’accuse ai tutti i dirigenti del sindacato, lui compreso, che “non hanno difeso la dignità dei loro dipendenti per paura di ritorsioni che avrebbero ancor più penalizzato le strutture territoriali – aggiungendo – siamo stati vergognosi: non abbiamo difeso la nostra gente”.

Saponaro, da queste parole, si capisce che non ce l’ha fatta più e si è ribellato ponendo in atto il gesto estremo delle dimissioni e invitando tutti gli attuali dirigenti sindacali, che vogliono fregiarsi di questo nome, a “non comportarsi come conigli”.

Insomma mentre a Roma continuano, come se niente stia accadendo, a celebrarsi assemblee congressuali di categorie con modalità molto discusse dalla base, sui territori lo scontento sta montando sempre più e arriva ormai a livelli ormai non più sostenibili all’interno della Ugl.

Nonostante ciò in via delle Botteghe Oscure ci si preoccupa più del collegio nel quale sarà candidato Claudio Durigon, braccio destro prima di Renata Polverini e poi di Paolo Capone, che del fatto che questa emorragia di iscritti e dirigenti, che non sembra fermarsi, stia facendo perdere ancora più credibilità e rappresentanza (quel poco rimasta… se rimasta) alla confederazione.

A proposito di Renata Polverini vorremmo essere una mosca per vedere con quanta soddisfazione apprende le notizie quasi giornaliere di questa “debacle” del sindacato di cui è stata segretaria generale ritenendo che, dobbiamo onestamente riconoscerlo con tutte le riserve e i distinguo del caso, quando lei era al vertice del sindacato, l’Ugl, almeno sul piano formale (non certo sostanziale), era una confederazione sicuramente più presentabile e credibile, almeno nella facciata.

Purtroppo poi gli accadimenti degli ultimi quattro anni non assolvono nessuno dal peccato di aver sprecato un patrimonio Ideale nato nel 1950 e che poteva oggi essere il Vero Sindacato dei lavoratori. Ma questa è un’altra storia.