UGL: dimissioni in massa da Caserta

UGL: dimissioni in massa da Caserta

10 maggio 2018

Nell’Ugl sta accadendo ciò che si vede in un famoso film interpretato da Clint Eastwood nel 1979, “Fuga da Alcatraz”. Solo che ad evadere non sono dei detenuti colpevoli di qualche reato, ma dei lavoratori che per il sindacato hanno lavorato mettendo la loro faccia e la loro credibilità con gli iscritti. E che come unica colpa hanno “osato” contestare le scelte che sono state loro imposte.

È fresca la notizia comunicata tramite una conferenza stampa, con relativo comunicato (leggi qui), dell’uscita dall’Ugl di sei segretari responsabili di federazione provinciale.  I dirigenti provinciali che hanno formalizzato irrevocabilmente le dimissioni sono Alessandra Cirelli (sanità privata), Antonio Mastellone (vigilanza privata), Ciro Tarotto (metalmeccanici), Angelica Pizzuti (enti economici), Gino Zenna (funzione pubblica) e  Alberto Capone (pensionati).

Insomma l’emorragia di deleghe continua e non si ferma ai sei dirigenti, ritenendo che i segretari provinciali sopracitati non se ne vadano da soli dal sindacato di via delle Botteghe Oscure ma si “trascineranno” i lavoratori iscritti nelle proprie categorie.

Le parole usate nel comunicato stampa diffuso sono macigni nei confronti dell’Ugl Confederale, che i dirigenti dimissionari accusano affermando che “la totale mancanza di confronto democratico, le decisioni imposte dai vertici sindacali e messe in atto unilateralmente, dimostrano che le scelte della Confederazione UGL vanno in una direzione diversa da quella che quotidianamente proponiamo non permettendoci di riconoscere nella UGL quei valori che ci avevano, fino a qualche tempo fa, fatto sentire a “casa”.

Da notizie che abbiamo ricevuto lo scontento sembra avere radici nelle nomine fatte dalla confederazione di persone che non godevano della fiducia e della stima dei dirigenti sindacali locali, almeno di quelli che si sono dimessi, e che hanno reso incompatibile la presenza di persone imposte da via delle Botteghe Oscure, con coloro che quotidianamente si sono battuti per mantenere alti i Valori nei quali credevano e che erano “trasparenza, lealtà, onestà, partecipazione e confronto democratico”.

Evidentemente quei valori, secondo quanto riportato nel comunicato stampa dei dimissionari, non sono più la strada maestra per svolgere coerentemente l’attività sindacale a difesa degli interessi dei lavoratori sotto le insegne dell’Ugl.

Sicuramente ci saranno anche ulteriori mosse da parte dei dissidenti che sono alla ricerca di un Sindacato che possa rispondere alle loro esigenze morali e politiche e che risponda al loro desiderio di poter riprendere il cammino della difesa degli interessi dei propri associati nel rispetto di coloro che credono ancora possibile svolgere l’attività sindacale con i loro principi che affermano chiudendo il comunicato con queste parole: “in quanto noi crediamo in un sindacato fatto per le persone, per i lavoratori e non fatto per i sindacalisti”.

Non penso che ci sia bisogno di altri commenti.