Unimpresa ai politici: non dobbiamo e non possiamo arrenderci

Unimpresa ai politici: non dobbiamo e non possiamo arrenderci

10 febbraio 2018

Dal palco dell’auditorium di via Veneto a Roma la Presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha lanciato l’appello ai rappresentanti della politica italiana chiedendo loro di “non sprecare i prossimi cinque anni” concludendo il suo intervento quasi con un grido di battaglia dicendo che “non possiamo e non dobbiamo arrenderci”.

La presidente Ferrara parlava in nome e per conto dei tanti imprenditori che sono associati a questa poco conosciuta realtà rappresentativa del mondo delle imprese ma che sta allargando i propri confini in tutte le realtà produttive del nostro Paese. Con questa iniziativa Unimpresa ha voluto far conoscere il proprio punto di vista sui grandi temi che affliggono l’economia italiana e portarli a conoscenza delle forze politiche che si apprestano a governare il Paese dopo la tornata elettorale del 4 marzo.

Giovanna Ferrara ha sottolineato come sia importante che le forze politiche, dopo la chiusura delle urne, si facciano tutte carico del fatto che le imprese italiane sono ormai da anni costrette a subire il clima di incertezza politica e di instabilità governativa che penalizza fortemente il made in Italy e che rischia di perpetuarsi anche dopo il 4 marzo.

A tal fine Unimpresa ha presentato un documento articolato sui vari temi, ritenuti vitali per la ripresa economica italiana, che vanno dal fisco al lavoro, dalla sanità al mezzogiorno, dall’internazionalizzazione al turismo e allo sport.

Particolare interesse hanno suscitato le proposte sul fisco che, secondo Unimpresa, dovrebbero vedere, per quanto attiene le persone fisiche, le aliquote ridotte a tre con una no tax area fino a 10.000 euro: 25% fino a 50.000 euro, 37% fino a 200.000 euro e 45% oltre 200.000 euro.

Inoltre Unimpresa auspica anche che l’aliquota IVA possa scendere al 19% attestandosi sulla media europea. Inoltre Unimpresa ritiene di ridurre la tassazione sul reddito d’impresa e l’attivazione di un “patto di rientro” dei pagamenti dei carichi esattoriali compatibili con la reale disponibilità del contribuente.

Sulla Sanità Unimpresa punta molto sulla prevenzione e sulla riduzione di sprechi nella sanità pubblica. Anche sul Mezzogiorno si lamentano ritardi ingiustificati e forti divari tra nord e sud che non permettono agli investitori di impegnare risorse finanziarie nelle regioni meridionali.

Unimpresa punta molto su un modello di internazionalizzazione che faccia recuperare al made in Italy la possibilità di espandersi in altri Paesi attraverso una maggiore conoscenza dei mercati, meccanismi di supporto all’internazionalizzazione che favoriscano anche le capacità competitive delle imprese italiane, la creazione di un fondo di rotazione per l’acquisto di impianti e attrezzature e la creazione di piattaforme per ottimizzare i servizi di supporto all’impresa (logistica, pratiche amministrative etc.).

Un altro tema su cui Unimpresa chiede l’impegno della politica riguarda il turismo e a questo proposito chiede che veda una “destagionalizzazione” dell’offerta turistica con il superamento delle vecchie categorie di “vacanze al mare o vacanze in montagna”.

Ultimo, ma non in ordine di importanza, il lavoro che deve essere incentivato attraverso un incremento del welfare aziendale e contrattuale con un nuovo modello nuovo che dia più rilievo alla contrattazione aziendale piuttosto che a quella collettiva nazionale che deve, però, garantire “un’adeguata cornice di regole chiare ed esigibili per tutti i lavoratori”.

Non più rinviabile, nel settore privato, è una nuova legge sulla rappresentatività basata sul modello del pubblico impiego così come è necessaria una riforma del CNEL in modo da poter garantire, all’interno di questo organismo costituzionale, la presenza di realtà associative in base ai propri iscritti reali.

A questo convegno vi è stata anche la voce del sindacato portata da Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa, la confederazione che, nata da una scissione dell’Ugl nel settore del pubblico impiego, sta riscuotendo sempre più consensi anche nel settore privato.

Prudenzano nel suo intervento ha richiamato la necessità del legislatore di dare applicazione dell’articolo 46 della Costituzione che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa oltre che l’applicazione dell’articolo 39 che prevede la registrazione pubblica delle organizzazioni sindacali al fine di garantire la possibilità di stipulare contratti validi erga omnes.

È seguito un dibattito moderato dal giornalista Massimo Milone direttore di Rai Vaticano al quale hanno partecipato tra gli altri Ettore Rosato capogruppo alla Camera del PD, Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, oltre che una rappresentante di Forza Italia, della Lega e Mario Baccini Presidente di Microcredito.

I politici hanno valutato le proposte di Unimpresa in modo positivo anche se da punti diversi e, ovviamente, si sono dichiarati, a parole, disponibili per perorare le proposte stesse. Non potrebbe che essere altrimenti se non per il fatto che mancano poco più di venti giorni alle elezioni e quindi i politici non vogliono “farsi nemici”.

Quello che poi accadrà realmente il 5 marzo forse non è in grado di prevederlo nemmeno il mago Otelma…o forse sì. Con buona pace di tutte le promesse fatte in campagna elettorale.