Lazio e Var: due pesi e due misure per un campionato falsato

Var…gogna! L’ennesima quando c’è la Lazio di mezzo. Una serie infinita di torti arbitrali che sta mettendo in ginocchio i biancocelesti. Penalizzando clamorosamente la corsa Champions. A Cagliari è andato in scena l’ennesimo scempio, l’ennesima presa in giro verrebbe da dire.

Perché il rigore per i sardi c’era, ma l’arbitro Guida non lo aveva visto ed è ricorso, giustamente, alla Var.

Ma era altrettanto penalty quello su Immobile atterrato nel primo tempo in area di rigore.

Lì nessuno ha ravvisato nulla, la Var non è stata nemmeno consultata. Tra lo stupore e la rabbia generale dei giocatori in campo e di tutti i tifosi capitolini.

Difficile commentare ciò che è successo in Sardegna; difficile perché è evidente come nei confronti della Lazio siano stati usati due pesi e due misure dinnanzi ad episodi identici.

A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si indovina. Parlare di complotto sarà esagerato?

Beh, due indizi però fanno una prova. E qui di episodi contro la squadra di Inzaghi, in questa stagione, ce ne sono stati moltissimi.

Sono almeno 10 i punti che sono stati sottratti ai biancocelesti per torti arbitrali.

E nell’anno zero, ovvero quello della Var, quello dell’introduzione della tecnologia in campo, sono davvero troppi.

Un’infinità.

Con la Fiorentina (intervento Var per segnalare un rigore ai viola, che non c’era, per fallo di Caicedo); contro il Torino (rigore netto non dato alla Lazio per fallo di mano di un giocatore granata ed espulsione per Immobile); contro la Samp, nonostante la vittoria in extremis dei biancocelesti, rigore non dato clamoroso; contro la Spal ugualmente era stato dato un penalty inventato al team neopromosso in A; nel derby, il tiro dal dischetto per il contatto su Kolarov è stato a dir poco generoso; Cutrone del Milan ha addirittura segnato con il braccio senza che nessuno abbia ravvisato l’irregolarità, contro la Juventus rigore solare non dato ai capitolini dopo un intervento killer di Benatia su Leiva.

E quello che è successo a Cagliari è soltanto la punta di un iceberg, di un sistema che evidentemente non vuole che la Lazio arrivi al traguardo.

Perché anche se i biancocelsti stanno attraversando, innegabilmente (e forse anche inevitabilmente) una fase di calo fisico e di involuzione di gioco, scendere in campo così non è facile per nessuno.

Sapendo che al primo fallo arriverà il cartellino giallo, con i giocatori consapevoli del fatto che la Var venga utilizzata sempre al contrario.

Un simile meccanismo a livello psicologico annienterebbe chiunque.

La Lazio non è certo la Juventus, nè tantomeno il Real Madrid che vincerebbe anche contro gli arbitri.

Ecco perché ogni errore diventa poi letale.

Addirittura dalle parti di Sky, da sempre contro i colori biancocelesti, sono stati costretti ad ammettere che l’arbitraggio di Cagliari (così come quello contro la Juventus) abbia penalizzato duramente la Lazio.

Gli episodi sono diventati davvero troppi e anche per Inzaghi e i giocatori diventa difficile mantenere la calma e lavorare in serenità.

Ma perché deve essere penalizzata la Lazio? Chi lo ha deciso?

Lo dicessero chiaramente allora che tipo di disegno esiste. E soprattutto quali sono le squadre ben accette in Champions League.

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